Per l'Europa i timori della Bce: "Possibile propagazione crisi"
"I timori di una propagazione della crisi ad altri Paesi dell'area euro, oltre Grecia, Irlanda e Portogallo, hanno continuato a pesare sul clima di mercato": questa l'analisi contenuta nel bollettino mensile della Banca Centrale Europea, che ha sottolineato come a giugno ci sia stato un significativo flusso di investimenti sui beni rifugio dovuti alle incertezze di Atene "e alle prospettive di una ristrutturazione del debito gregco". Ripresa di Eurolandia - Secondo la Bce, "le persistenti tensioni di alcuni segmenti di mercato si potrebbero propagare all'economia reale": questo, secondo l'Eurotower, è uno dei principali fattori di rischio sulla ripresa economica. Nell'ultimo bollettino, l'istituto rileva come nel secondo trimestre 2011 la ripresa nella Zona euro abbia segnato una moderazione: "Sebbene la dinamica di fondo dell'espansione economica continui ad essere positiva nell'area euro, persiste una elevata incertezza". Secondo la Bce, però, la ripresa globale è destinata a segnare un rafforzamento nel secondo semestre dell'anno, con "il graduale venire meno di fattori transitori che avevano agito da freno", ossia i continui rincari delle materie prime e le ricadute del sisma in giappone. Inflazione- Nel bollettino si parla poi dell'inflazione di Eurolanda, relativamente elevata negli ultimi mesi e, anche in questo caso, riconducibile ai rincari dell'energia e delle materie prime. Secondo l'Eurotower è probabile che l'inflazione si mantenga nettamente al di sopra del 2% nei prossimi mesi: "Le pressioni al rialzo sull'inflazione sono ancora ravvisabili anche nelle fasi iniziali del processo produttivo. Resta indispensabile - recita il bollettino - che l'aumento dell'inflazione armonizzata non generi effetti di secondo impatto nel processo di formazioni di salari e prezzi, dando luogo a spinte inflazionistiche generalizzate. I rischi per le prospettive a medio termine sull'evoluzione dei prezzi restano orientati verso l'alto, essendo connessi, in particolare, a rincari dell'energia più elevati di quanto ipotizzato". Francoforte poi aggiunge che "rischi al rialzo potrebbero derivare da pressioni interne sui prezzi più accentuate rispetto alle attese, a fronte del crescente grado di utilizzo della capacità produttiva nell'area euro".