Bersani ci prova col Pd:
Non è che sia proprio operazione facile, non so se ci avete mai provato. Serve un effetto risucchio non indifferente. Ma è quello che vuole provare a fare Bersani: rimettere «il dentifricio nel tubetto», cioè ridare fiducia e prospettive al Partito democratico candidandosi alla segreteria al prossimo congresso. È la sfida che lancia in un colloquio con il Corriere ricordando a chi teme che lui possa essere espressione del vecchio apparato della Quercia, di aver fatto «lo spezzatino dell'Enel, la riforma del commercio, la liberalizzazione delle ferrovie, le lenzuolate...». Quanto a fare spazio ai giovani, «non vanno inventati, devono confrontarsi con un processo reale». E il rapporto con la Cgil? «Le forze sociali devono trovare un compromesso non corporativo», e, aggiunge, il mondo non finisce con «chi ha l'idea balorda che chi sta con i lavoratori non può stare con gli imprenditori». A marzo, a Manifutura, il convegno organizzato dal centro studi fondato da lui, Bersani ha già invitato Emma Marcegaglia, Sergio Marchionne, e anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.