Cassa integrazione, netto calo. Inps: "In un anno giù del 20%"
Netta frenata per le richieste di cassa integrazione nel mese di giugno 2011. Si registra un calo del 20,1% con 82,4 milioni di ore autorizzate, rispetto al mese di maggio 2011, quando furono 103,2 milioni. Se si comparano, invece, i dati con il mese di giugno di un anno fa (103,1 milioni) si verifica un calo analogo pari al 20 per cento. Tutte le categorie risultano in netta flessione. Nel dettaglio in giugno sono state autorizzate 18,7 milioni di ore di cassa integrazione ordinaria, 33,7 milioni di cassa integrazione straordinaria e 30 milioni di cassa integrazione in deroga. Rispettivamente il calo congiunturale rispetto al mese di maggio 2011 è stato del 5,9% per la cigo, del 34,7 per la cigs e del 5,4% per la cigd. Segnali meno positivi, invece, arrivano dal fronte delle spese delle famiglie, sostanzialmente ferme. Mezzogiorno e Nord Oves: i cali maggiori - I segni di calo più consistenti si registrano nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno che segnano rispettivamente una minori richiesta di cig pari a -25% e -22,3% rispetto a maggio 2011. Per quanto riguarda i settori produttivi, il segnale più forte di rientro dalle domande proviene dall'industria che segnala un -21,6% rispetto a maggio 2011. Nei primi cinque mesi dell'anno le domande di disoccupazione sono calate del 3,8%, con un lieve rimbalzo nel mese di maggio (+2,1%). Diminuiscono invece dell'11,9% le richieste di mobilità del periodo, scese del 32,8% anche nel mese di maggio. Diminuzione tendenziale - Anche la diminuzione tendenziale rispetto al mese di giugno 2010, riguarda tutte le tipologie di cassa: -31,4% per la cigo, -6,1% per la cigs, -24,9% per la cigd. La flessione nelle richieste di cig si conferma anche guardando il periodo: nel primo semestre del 2011 le domande di cig si sono fermate a 511,1 milioni, registrando un calo del 19,3% rispetto ai primi sei mesi del 2010. La cigo è calata del 44,3% e le richieste di cigs sono scese del 9,4%. Le domande di cigd sono diminuite del 2,8 per cento. Le parole del presidente Inps - Il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua ha commentato: "Il segnale è univoco e forte sia rispetto al mese precedente, sia rispetto all'anno scorso, le richieste di cassa integrazione sono sensibilmente diminuite nel mese di giugno. Il dato è coerente con la ripresa del pagamento dei contributi da parte delle aziende. È ripresa l'attività produttiva. Solo il monitoraggio successivo potrà dirci se si tratta di un segnale continuo". Istat, ferma la spesa delle famiglie - L'Istat ha diffuso i dati sulla spesa delle famiglie che nel 2010 sono rimasti al palo. Nello scorso anno, la spesa media mensile per le famiglie italiane è stata pari a 2.453 euro, con una variazione rispetto all'anno precedente del +0,5%. Lo comunica l'Istat nel report sui consumi familiari, specificando che in termini reali la spesa risulta ferma, tenendo conto della dinamica inflazionistica (+1,5%) e dell'errore campionario. I picchi di Lombardia e Sicilia - In Lombardia la spesa mensile più elevata (2.896 euro), in Sicilia quella più bassa (1.668 euro). Quindo di oltre 1.000 euro inferiore a qualla delle regioni che registrano la maggior spesa. Nel mezzo si collocano l'Emilia-Romagna (2.885) e Veneto (2.876). Circa 1.300 euro separano la spesa media mensile delle famiglie di operai (2.372 euro) da quella delle famiglie di imprenditori e liberi professionisti (3.674 euro), mentre scende a 1.856 euro la spesa delle famiglie con a capo un disoccupato, una casalinga o una persona in altra condizione non professionale. In che cosa hanno speso maggiormente gli italiani? - Aumenta nel Mezzogiorno, arrivando a rappresentare un quarto di quella totale, la quota di spesa per alimentari e bevande che invece rimane costante fra le famiglie del Nord e del Centro (16,5% nel Nord e 18,6% nel Centro). La spesa non alimentare, analogamente a quella alimentare, risulta stabile e pari a 1.987 euro mensili. Mentre è in diminuzione rispetto al 2009, la spesa per combustibili ed energia e quella per altri beni e servizi.