Grillo, Nichi, Verdi e Ferrero: ecco chi soffia sul fuoco e non chiede scusa

Rosa Sirico

Centottantotto agenti feriti per quella che doveva essere una manifestazione pacifica, anche se non ci credeva nessuno: al corteo No-Tav hanno partecipato black bloc provenienti da mezza Europa e da tutta Italia, spietati, organizzati e violenti. La protesta contro l'alta velocità ha raccolto critiche da desta e da sinistra, ma c'è chi però non molla, chi ancora prova a sponsorizzare le ragioni di quella violenza, quasi a giustificarla. La battaglia contro la costruzione della Torino-Lione è ancora aperta. Lo promettono i Verdi con il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, lo conferma Vendola, leader di Sel, e con lui Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista. Al terzetto si aggiunge il comico Beppe Grillo, che dopo le aberranti dichiarazioni di sabato - "Chi protesta è un eroe" - cerca un'imporbabile retromarcia. Vendola: "Serve il dialogo" - Vendola domenica si è defilato. Ha tenuto un profilo basso: nessuna nota sugli scontri in Val di Susa,  poi in serata un messaggio su Facebook, con un comnmento doveroso su quanto accaduto. Quasi per forza, arriva la condanna contro "chiunque si sia reso protagonista di atti violenti". Poi, però, Nichi ribadisce che "rimane aperta la discussione con questo popolo che considera l'opera dell'Alta Velocità inopportuna". Per il leader di Sel vale la pena di parlare con i violenti, e spende delle righe per dire la sua, senza fare cenna a quanto subito dalle forze dell'ordine. "I No-Tav difendono il Paese" - "Condanniamo senza esitazione e con forza gli episodi di violenza", ha commentato a caldo Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, secondo il quale l'equiparazione automatica dei manifestanti ai violenti "è un'operazione disonesta e vergognosa". La guerriglia, insomma, va condannata ma alla sua base ci son pur delle ragioni condivisibili. Si tratta pur sempre di una manifestazione contro un'opera che costerà "circa la metà della monovra da macelleria sociale con cui il governo e Tremonti hanno tagliato spesa sociale, pensioni, sanità". A difendere il Paese, secondo Bonelli, non sono gli agenti feriti, ma il popolo anti-Tav:  "Siamo noi che vogliamo modernizzare il Paese e difenderlo da chi vuole depredare le casse dello stato solo per gli affari che si possono fare sull'opera". "Occupazione militare" - "Oggi (domenica, ndr) ho partecipato alla grande manifestazione che si è tenuta a Chiomonte e che ha dimostrato per l'ennesima volta che la popolazione della Val di Susa non è d'accordo con la Tav. Il Governo dovrebbe prenderne atto e invece di sperperare 20 miliardi dei cittadini italiani per l'ennesima grande opera inutile e occupare militarmente la vallata dovrebbe immediatamente interrompere i lavori e aprire la discussione con la popolazione". Queste le parole scelte da Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, che ha aggiunto: "Gli stessi scontri avvenuti oggi sono il frutto dell'occupazione militare del sito di Chiomonte e dell'aver trasformato una questione politica in una questione di ordine pubblico". La 'retromarcia' di Grillo - Infine il capitolo più grottesco, che ha come protagonista il maestro dell'odio, Beppe Grillo. Domenica, senza operare i sufficienti distinguo, aveva catalogato come "eroi" chi protestava contro la Tav. Difficile pensare che uno navigato come il giullare ligure non avesse pensato prima alla necessità di sottolineare come eroe, al massimo, fosse chi sfilava pacificamente. Il leader del movimento 5 stelle, bersagliato da feroci critiche bipartisan, lunedì ha tentato una marcia indietro. "Ieri ho chiamato eroi i valsusini che manifestavano pacificamente, come fanno da anni, per il loro territorio. Sono il primo - ha aggiunto - a condannare e a voler sapere chi sono i black block annunciati dai media da giorni. Li trovino e li arrestino", ha scritto sul suo blog. Ma Grillo non perde l'occasione per sputare veneno contro tutti i media, la cui "nebbia è calata sulle ragioni della protesta. Sempre ignorate. Nessuno ha speso una parola sui motivi per i quali un'intera valle è contraria alla Tav". Questa, soltanto l'ultima delle falsità del comico, a cui ha risposto anche il sindaco Pd di Firenze, Matteo Renzi: "Un tempo Grillo faceva ridere, oggi fa schifo. E' desolante che un uomo come lui totalmente inserito nel sistema di questi trent'anni di Italia si permetta di utilizzare parole assurde. I suoi post (sul blog, ndr) fanno più danno dei sassi". Chi chiede scusa? - Dunque, tra chi si dimentica di citarle, tra chi le accusa di effettuare "un'occupazione militare", tra chi afferma che a difendere il Paese non sono loro "ma il popolo No-Tav" e tra chi definisce "eroi" chi lancia molotov e gavettoni all'ammoniaca, sono in tanti quelli che si dimenticano completamente delle forze dell'ordine. Domenica, gli agenti, per difendere un progetto ratificato dal Parlamento (sinistra compresa) e per difendere i finanziamente dell'Unione Europea pronti a evaporare se i lavori non partiranno, hanno contato tra le loro fila 188 feriti. Ma c'è una nutrita schiera di politici - ai quali s'aggiunge il comico genovese - che non si sogna nemmeno di ringraziarli.