La Lega mette l'orso in tavola Insurrezione Pdl: "Barbari"

Rosa Sirico

Lo stufato d’orso rimane sulla stomaco alla Lega Nord. è stata indigesta la provocazione del Carroccio trentino: un banchetto a base di carne di orso. Un’iniziativa pensata dal deputato Maurizio Fugatti  per  protestare contro il reinserimento dell’orso sloveno nella provincia di Trento.  L’iniziativa che ha attirato sui leghisti le proteste non solo delle associazioni animaliste - Enpa, Lav e Wwf - ma soprattutto ben tre ministri alleati. In testa Franco Frattini: «L’orso è un animale in estinzione, che stiamo faticosamente riportando sulle montagne italiane che ha abitato per secoli», ha scritto il titolare della Farnesina sul suo blog, prima di emanare una nota congiunta con il ministro del Turismo, Michela VIttoria Brambilla, con cui si chiede «a nome di tutti gli esponenti del Pdl, che il segretario del partito (Umberto Bossi, ndr), nostro alleato, intervenga per fermare questa scandalosa iniziativa». «Ciò che lascia di stucco è la superficialità orgogliosa con cui è stato annunciato un evento barbarico», ha commentato infine il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. «Non mi aspettavo tutta questa reazione, il nostro obiettivo non è promuovere il consumo di carne d’orso», dice a Libero lo stesso Fugatti, segretario della Lega Nord Trentino, «in Italia tra l’altro la caccia all’orso è vietata. La carne è stata acquistata legalmente in Slovenia. Volevamo solo porre l’attenzione sullo sciagurato progetto Life Ursus». Iniziato 15 anni fa con l’intento di reinserire una cinquantina di orsi nelle montagne della zona, sarebbe sfuggito di mano alle autorità locali. «È la solita idea bizzarra delle amministrazioni di centrosinistra che amano sprecare denaro pubblico.  Per anni hanno preso in giro le popolazioni locali con la favola “dell’orso Yoghi” buono e simpatico», accusa l’onorevole del Carroccio, «ma questi animali enormi si avvicinano alle abitazioni, azzannano le pecore. Sul monte Bondone, vicino Trento, una persona che stava correndo si è trovata davanti un orso ed è stata rincorsa». Le minacce non sempre vengono riportate dalla provincia di Trento che, secondo il Carroccio, nasconde al ministero dell’Ambiente la reale entità del problema. «È una mafia bianca, chi ad esempio lavora per la Provincia non denuncerà mai un episodio del genere. Se c’è tanto clamore, abbiamo colto nel segno», conclude Fugatti. La motivazione sarà anche giusta, ma l’idea che sulle tavole di Imer possa finirci magari la carne del celebre orso Dino - ucciso “a tradimento” oltre il confine sloveno - chiude lo stomaco. di Francesco Perugini