I greci sono pazzi: Atene chiude 2 giorni per sciopero con il Paese in coma. L'Ue: "Rischia pure l'Eurozona"
Nuovo sciopero nazionale di 48 ore dei sindacati in Grecia contro le misure di austerità per salvare il paese dalla bancarotta che sono in discussione in parlamento. Mentre il premier socialista Papandreou invita il mondo politico ad approvare il taglio alle spese per 28 miliardi di euro senza tentennamenti, la protesta indetta dai due principali sindacati del Paese, l'Adedy e la Gsee (settore pubblico e privato) paralizzerà trasporti e servizi pubblici. Uffici governativi e banche sono chiusi e i traghetti fermi in porto. Negli ospedali sono garantiti solo i servizi di emergenza. Allo sciopero di due giorni hanno aderito anche giornalisti e attori. I controllori di volo sono in sciopero dalle 8 del mattino a mezzogiorno e dalle 18 alle 22. Cuore della manifestazione sarà la piazza centrale della Capitale, Pedion tou Areos, mentre mercoledì la manifestazione si terrà in un'altra piazza, la Plateia Clathmonos. Il Pame, il sindacato vicino al Partito Comunista di Grecia, ha organizzato due manifestazioni, per martedì e per mercoledì, nella centralissima Piazza Omonia. Alle manifestazioni aderisce anche il movimento dei greci "indignati" che ha invitato tutti i cittadini in un "risveglio panellenico" per questi due giorni, mentre per domani hanno in programma la formazione di una catena umana intorno al Parlamento per impedire ai deputati di farvi ingresso. A questa iniziativa parteciperanno anche cittadini provenienti da altre località del Paese. Posta in palio - Sembra quasi però che i greci non abbiano capito del tutto quale sia la posta in palio. Come ha ripetuto un preoccupato Herman Van Rompuy, le prossime ore saranno "decisive" per il futuro non solo "della Grecia ma anche dell'area Euro e dell'economia mondiale". A lanciare l'allarme non è solo il presidente del Consiglio europeo. "Il solo modo per evitare un immediato default è l'approvazione del nuovo piano" di austerity di Papandreou, ha avvertito il commissario Ue per gli Affari economici e monetari Olli Rehn. Rivolgendosi esplicitamente a chi "specula" sulla esistenza di altre opzioni, il commissario risponde: "Non c'è un piano B per evitare il fallimento". L'unica strada percorribile, infatti, è quella incentrata sul nuovo programma di sacrifici e riforme. L'unica strada affinchè l'Ue sia "pronta ad aiutare la Grecia" è, insomma, "che la Grecia aiuti se stessa". Al momento, non sembra che tutti i greci remino nella stessa direzione. Negli scontri di piazza ad Atene sono rimaste ferite cinque persone, tre quelle arrestate.