Papa Wojtyla patrono del Web. Benedetto XVI ci sta pensando

Giulio Bucchi

Un Papa che ha saputo sviluppare la comunicazione in ogni suo aspetto e in particolare sulle piattaforme digitali. Un riconoscimento dovuto ad una figura che, cattolici e laici, individuano come cardine della Chiesa del nuovo secolo. Un traghettatore dell’umanità nel corso degli anni che hanno visto una profonda trasformazione degli stili di vita di molti, soprattutto verso un nuovo concetto di condivisione delle esperienze. La proposta di eleggere Papa Wojtyla a patrono dei comunicatori digitali è arrivata dal presidente del Sindacato cronisti romani, Romano Bartoloni, durante l’udienza in  Piazza San Pietro. Papa Ratzinger ha accolto a braccia aperte la proposta, invitando Bartoloni ad “ufficializzarla per iscritto”. La proposta rientra appieno nell'attività svolta dall’associazione che, attraverso una delegazione, ha donato al Papa due libri: “Cento anni di sindacato” e “Guida all’universo comunicativo”, in particolare in quest’ultimo viene messa in luce la figura dei papi nel mondo della comunicazione. Il lavoro di Papa Ratzinger segue la naturale linea intrapresa da Wojtyla. La Chiesa dimostra di essere molto attenta ai nuovi scenari aperti da Internet e dal web sociale. Già a Gennaio aveva invitato ad utilizzare le nuove tecnologie come strumento ulteriore di unità e collaborazione tra i popoli, soprattutto attraverso i social network che permettono di stringere amicizie tra i luoghi più lontani del pianeta. Il pericolo è quello di affidare sempre di più la propria vita al virtuale, a discapito dei rapporti con famigliari e amici vicini. Le varie piattaforme sociali devono rappresentare un segno di ricerca autentica d'incontro personale con l'altro, evitando però di rifugiarsi del tutto in bacheche (Facebook) e cinguettii (Twitter). Risuonano le parole che Papa Giovanni Paolo II aveva espresso nel 2002, riguardo alla comunicazione digitale: “Non abbiate paura delle nuove tecnologie. Esse sono tra le cose meravigliose che Dio ci ha messo a disposizione per scoprire, usare, far conoscere la verità, anche la verità sulla nostra dignità e sul nostro destino di figli suoi, eredi del suo Regno eterno”. Parole da vero patrono. di Antonino Caffo