Dopo l'allarme di Moody's panico a Piazza Affari. Crollano i titoli

Andrea Tempestini

L'allarme lanciato da Moody's sulle banche italiane ha affossato i titoli di credito a Piazza Affari, dove a causa del monito dell'agenzia di rating sulla maggior parte dei principali istituti italiani, si sono vissuti minuti di vero e proprio panico. Una scossa forte, che ha fatto vacillare anche l'euro, e sulla quale è poi intervenuto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: "Stiamo tranquilli, il nostro sistema finanziario è solido". Forti vendite sui bancari - Il crollo dei bancari è stato innescato da Unicredit, sulla quale si sono concentrate le vendite: il titolo è arrivato ai minimi dall'aprile del 2009, raggiungendo picchi verso il basso pari all'8% (poi il deciso recupero). A ruota dell'istituto di Piazza Cordusio, sono scivolati anche gli altri bancari, tra cui in particolare Intesa San Paolo e Bpm. "Ci sono rumors di una difficoltà per alcuni istituti, i principali a superare i prossimi stress test imposti dall'Unione Europea - ha spiegato un trader all'agenzia di stampa Radiocor -. Qualcuno ipotizza la necessità di altre ricapitalizzazioni". Altra mazzata - Come se non bastasse, venerdì Moody's ha messo sotto osservazione, per un possibile declassamento, altri cinque 'covered bond’ di istituzioni finanziarie italiane. Si tratta, spiega una nota dell'agenzia di rating, dei programmi di obbligazioni garantite di Banca Carige, Banca Monte Paschi di Siena, Banco Popolare Italiano, Cassa Depositi e prestiti e Intesa SanPaolo. Una settimana nera - Al termine delle contrattazioni del venerdì, si è chisua così una settimana nera per Piazza Affari, che sconta pesantemente i timori per un taglio del rating dell’Italia, minacciato da Moody's, oltre che le preoccupazioni per l’evolversi della crisi greca. Il Ftse Mib è sceso del 4,55% a 19.181 punti, mentre l’All Share ha ceduto il 4,455 (a 19.907 punti).