Anche D'Alema fredda Nichi: "Vendola, giù le mani dal Pd"
"Vorrei dire una cosa a Nichi: le primarie non le facciamo per scegliere il capo della sinistra, le facciamo per scegliere il candidato a governare l’Italia. Perchè in lui l’ansia delle primarie risponde secondo me a un’esigenza un pò diversa: Nichi pensa, attraverso le primarie, di affermare una sua leadership personale". Queste le parole di Massimo D'Alema, eminenza grigia del Pd, in un'intervista concessa al direttore del Post, Luca Sofri. Giù le mani dal Pd - Nel mirino del Baffetto, la decisione di Nichi di candidarsi alle primarie del centrosinistra. D’Alema ha assicurato che "le primarie si dovranno fare: è giusto che venga data questa possibilità, fa parte di una procedura di costruzione di una coalizione. Ma prima viene la discussione con il paese e tra le forze politiche di un progetto". Le primarie, ha spiegato D’Alema "sono un passaggio essenziale, ma direi che giocano un ruolo secondario rispetto a quello che in questo momento è effettivamente primario: noi dobbiamo definire un progetto per il futuro dell’Italia". Insomma, caro Vendola, come se i tanti avvertimenti degli ultimi giorni ancora non fossero bastati, ecco quello di D'Alema: "Giù le mani dal Pd". Le primarie - Secondo Massimo, "è infinitamente ragionevole che il paese sia guidato dal leader del più grande partito italiano" e "che a queste primarie noi proporremo e sosterremo Pierluigi Bersani. Perchè è naturale che sia così" e ha aggiunto che Bersani "ha uno stile politico che lo ha tenuto sempre lontano dagli eccessi di personalismo e di riscontri personali. Il che ne fa anche la persona più adatta a guidare uno schieramento composito, vario, di tante personalità". Riguardo a Vendola, D’Alema ha detto: "Credo che lui eserciterà un ruolo importante nella prospettiva futura di governo. Noi non saremo mai uno schieramento di un solo capo: ci saranno sempre più personalità".