Zawahiri nuovo re di al Qaeda 'Ma ai vertici è guerra aperta'

Andrea Tempestini

Ayman al-Zawahiri, 60 anni fra tre giorni, egiziano, ex pediatra, è il successore di Osama bin Laden al vertice di al-Qaeda: lo ha riferito l’emittente televisiva pan-araba al-Arabiya, con sede a Dubai, citando un comunicato diramato dall’organizzazione terroristica. "Come previsto - spiega Andrea Morigi, che sulle pagine di Libero scrive di sicurezza e terrorismo - al Qaeda, dopo 44 giorni dalla morte di Osama bin Laden ha eletto il suo successore, che non poteva che essere che al-Zawahiri". Ma all'interno della rete terroristica, tra le due anime del movimento, la sfida è aperta (Guarda il video-commento su LiberoTv). Dopo bin Laden - Massimo ideologo del gruppo clandestino, da sempre luogotenente del fondatore di al-Qaeda, Zawahiri ne era considerato il più probabile erede. L’8 giugno scorso era apparso in un video della durata di 28 minuti, nel quale giurava di portare avanti il jihad, la guerra santa agli infedeli, "sfidando tutti": e quindi contro Israele, gli Stati Uniti, l’intero Occidente e "gli invasori delle terre musulmane", nel nome di "una Nazione ribelle che si è risvegliata dal sonno". Il messaggio era stato interpretato come la prima reazione pubblica di al-Qaeda alla morte di bin Laden, ucciso dalle forze speciali Usa il 2 maggio scorso nel suo rifugio pakistano di Abbottabad.  Fino a oggi la successione efettiva allo sceicco del terrore era stata posposta: si vociferava infatti che una parte della base dell’organizzazione non si fidasse dell’ex medico egiziano, da qualcuno addirittura considerato come colui che avrebbe tradito bin Laden. Al posto di quest’ultimo il 17 maggio era perciò stata annunciata la nomina ad interim di un connazionale di Zawahiri, il cinquantenne Saif al-Adel, già ufficiale delle 'teste di cuoiò del Cairo, ritenuto l’orchestratore dei sanguinosi attentati dell’agosto 1998 alle ambasciate americane in Kenya e in Tanzania, costati nel complesso la morte di 98 persone e il ferimento di oltre mille. Gli inizi - Entrato a 14 anni nei Fratelli musulman, il gruppo radicale   sunnita che ha ispirato Osama Bin Laden sin dall’inizio dei suoi studi  in una scuola religiosa di Gedda, al-Zawahiri fu tra le centinaia di   persone arrestate a seguito dell’assassinio del presidente egiziano   Anwar al Sadat, il 6 ottobre del 1981. Contro i sovietici - Rilasciato poco dopo, si recò in Afghanistan,dove si unì alla resistenza dei mujahidin contro l’occupante sovietico: fu allora che per la prima volta entrò in contatto con Bin  Laden, con cui diede vita ad al-Qaeda. Già nel 1996, gli Stati Uniti che su di lui hanno posto una taglia di 25 milioni di dollari lo   ritenevano la minaccia più seria e credibile contro gli obiettivi   americani come poi dimostrato dagli attacchi alle ambasciate degli Stati Uniti in Kenya e Tanzania, nell’agosto del 1998, costati la vita  a oltre 250 persone. Le autorità del Cairo lo ritengono responsabile anche   dell’attentato nel novembre del 1997 a Luxor, nel quale morirono 62 turisti, per il quale è stato condannato a morte in contumacia. Volto e voce di Al Qaeda, numerosi sono i messaggi video e audio che ha   registrato in questi anni per incitare al Jihad, denunciare "i crociati, le cospirazioni sioniste e gli arabi traditori", al-Zawahiri  fu già obiettivo di un raid americano all’inizio del 2006 Ultimi anni - Il 13 gennaio, la Cia lanciò un attacco a Damadola, un villaggio pachistano al confine con l’Afghanistan, dove credeva si trovasse il medico egiziano invitato a una cena di leader   militanti. Nel raid morirono 18 persone, tra cui cinque donne e cinque bambini, mentre al-Zawahiri, la cui presenza a quella cena non venne   mai in realtà confermata sfuggì all’attacco aereo americano. In un messaggio audio del mese di aprile 2008, il numero due di Al Qaeda definì le Nazioni Unite "un nemico dell’Islam e dei musulmani" e assicurò che Bin Laden era "vivo ed in buona salute". Nel gennaio successivo, in un nuovo messaggio, il medico egiziano   giurò vendetta per gli attacchi israeliani su Gaza. Il 14 dicembre 2009 Zawahiri rilanciava l’appello a formare uno stato islamico in Israele ed esortava i suoi a "promuovere il jihad contro gli ebrei" ed i loro sostenitori. Zawahiri lanciava quindi nel nuovo messaggio video un nuovo appello alla guerra santa contro l'America e l’Occidente.