La spocchia e gli insulti british Economist: "Cav vi ha fottuti"

Andrea Tempestini

L'attacco a Silvio Berlusconi, non è certo una novità, arriva anche dall'estero. Giusto oggi, giovedì, nel corso della conferenza stampa che ha seguito l'approvazione del Codice antimafia, il premier ha ricordato come diffidi di "certa stampa" ormai impegnata più "a disinformare, piuttosto che informare". Probabilmente il disappunto del Cavaliere sorgeva anche dal fatto che, sempre giovedì, il settimanale inglese The Economist si è preso la briga di venire a Milano per presentare uno speciale sull'Italia. Il concetto chiave? Serve un cambio di governo per far decollare l'economia italiana (se la 'frustata' ancora non c'è stata, forse gli inglesi dimenticano l'apprezzamento di cui gode Giulio Tremonti a livello interazionale per come ha tenuto sotto controllo il bilancio pubblico in tempo di crisi).  Ma sui fogli patinati non si parla soltanto di economia. In quattordici pagine il settimanale inglese cerca di fare a pezzi Berlusconi, The man who screwed an entire country, ovvero l'uomo che ha "fregato", o peggio, "fottuto un'intera nazione". E il cui tempo, questa la sentenza dei sudditi di Sua Maestà, "è finito". Le riforme - Ne è convinto John Prideaux, giornalista della testata, che sale sul pulpito e dà lezioni: "Non farò l'errore di predire la fine di Berlusconi, ma arrivando qui, parlando con le persone, si inizia a sentire un'aria nuova. La fine di un'era. L'Italia - prosegue - ha un problema di produttività, ha bisogno alcune riforme, che Berlusconi aveva promesse e non realizzato". Quindi la penna si erge a ministro del Belpaese e snocciola i provvedimenti più urgenti: "L'Italia deve rivedere l'organizzazione del lavoro, ci sono troppe corporazioni. Deve fare una riforma giudiziara, anche se non sono d'accordo con quella presentata, però è vero che i tempi della giustizia sono troppo lunghi. Poi occorre affrontare il problema delle tasse, di minori oneri fiscali; infine la riforma dell'istruzione, quella secondaria e le università vanno migliorate nel medio periodo". I provvedimenti - Forse qualcuno si sarebbe dovuto prendere la briga di spiegare al signor Prideaux che la riforma giudiziaria è in cantiere da tempo, e che però contro di essa si è scatenata una vera e propria crociata delle opposizioni antiberlusconiane. Qualcuno gli avrebbe dovuto spiegare che, parimenti, la riforma fiscale è il prossimo provvedimento nell'agenda dell'esecutivo, mentre quella dell'istruzione (che ha ricevuto un consenso trasversale) è stata varata alla fine dello scorso anno. Gli insulti - Tant'è. Però l'Economist preferisce guardare in casa nostra, e a Berlusconi, al "capo che deve essere detronizzato", dedica la copertina. Il numero sarà nelle edicole venerdì. Berlusconi viene definito "un anziano politico italiano", la cui opera avrà "conseguenze, farà molto discutere". Prideaux si chiede quale sarà l'eredità di Berlusconi. Ovvia la scontata risposta. A onor del vero, già in passato e prima delle elezioni del 2001, il settimanale inglese dedicò una copertina al premier dal caustico titolo: "Perché Silvio Berlusconi è inadatto a guidare l'Italia". Dieci anni dopo ha rincarato la dose.