Calcio-scommesse, trema la A: coinvolte cinque squadre. Napoli apre inchiesta
Marco Pirani inguaia cinque squadre di serie A. Lo scandalo del calcio-scommesse rischia di allargarsi dopo l'interrogatorio del medico odontoiatra davanti al gip di Cremona, lunedì mattina. Nel giro di partite truccate ci sarebbero non solo Atalanta e Siena, neopromosse, ma anche Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. Si tratta ora di capire quale sia la consistenza delle dichiarazioni di Pirani. Nel frattempo la Procura della Repubblica di Napoli ha annunciato l'apertura di una inchiesta parallela. L'indagine, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, è stata avviata di recente per l'ipotesi di reato di frode sportiva. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo, è affidato al pool di magistrati che si occupano da oltre un anno di "reati da stadio", Antonello Ardituro, della Dda, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri e Paolo Sirleo. Gli inquirenti hanno già avuto contatti telefonici con i colleghi della procura di Cremona. L'attenzione di questa seconda inchiesta sarebbe concentrata, tra l'altro, su alcuni soggetti destinatari delle perquisizioni svoltesi nel capoluogo partenopeo nell'ambito dell'inchiesta cremonese. L'inchiesta si allarga e arriva a Napoli - Guarda su LiberoTv "ROMA SOCIETA' PULITA" - "Non è giusto penalizzare i club quando ci sono responsabilità personali". Non si fa attendere la reazione della Roma, che per bocca del presidente uscente Rosella Sensi chiede un limite alla responsabilità oggettiva: "I club devono controllare il comportamento dei propri tesserati ma c'è un limite oltre il quale non si può andare. In ogni caso, conclude la Sensi, "la Roma è una società seria e pulita". Per questo il presidente si definisce "allibita e infastidita" dalle voci di un possibile coinvolgimento dei giallorossi, in particolare in relazione alla rocambolesca sconfitta 4-3 contro il Genoa, capace di recuperare dallo 0-3. "TASK FORCE DAL VIMINALE" - Il presidente della Lega A Maurizio Beretta chiede verifiche, perché "il mondo del calcio è danneggiato da rischi reputazionali di questo genere: si scommettono sul calcio cifre molto importanti su di noi senza che a noi venga un centesimo da queste attività". "Io credo - ha aggiunto Beretta - che si debba trovare risorse e motivazioni per rafforzare tutti i controlli e i meccanismi preventivi e a questo proposito ho sentito anche questa mattina il ministero dell'Interno che sta partendo con una iniziativa molto radicata e che ritengo molto efficace". La conferma viene direttamente dal ministro Roberto Maroni: "Ho dato mandato al Capo della Polizia di costituire una task force investigativa sul fenomeno per stanare chi altera la regolarità delle gare. Manganelli è già partito". In una intervista alla Gazzetta dello Sport, il capo del Viminale assicura l'impegno massimo del Governo per contrastare il fenomeno del calcioscommesse dopo l’inchiesta Last Bet della Procura di Cremona. "Ho deciso di prendere delle inziative, perché la violazione delle norme penali investe anche il campo della sicurezza - ha spiegato Maroni -. Ho chiesto ai servizi speciali delle forze di polizia (Sco, Ros e Gico, ndr) una relazione sul coinvolgimento delle mafie nel settore del calcio truccato e del calcio scommesse. Vogliamo individuare le migliori forme di prevenzione e repressione delle scommesse clandestine nel calcio. L’appello della Figc non solo lo raccolgo, ma lo sollecito. Solo lavorando insieme troveremo una soluzione. Provo grande sconforto, come tutti gli sportivi. Per me Signori e Doni sono bandiere. Continua a sperare che siano estranei, altrimenti sarebbe una delusione enorme" CAPITOLO SIENA - Nel vortice del calcioscommesse intanto ci finisce pure, a pieno titolo, il Siena. Massimo Erodiani, il gestore di due agenzie di scommesse e personaggio chiave nell'indagine, in un'intercettazione si lascia andare: "I toscani hanno pagato i giocatori del Sassuolo...". La partita finì 4 a 0 per il Siena. Il presidente del club, Massimo Mezzaroma, si è infuriato per le voci che riguardano la sua squadra: "Assistiamo con profondo sconcerto all'amplificazione di dichiarazioni già conosciute da sei giorni e del tutto inaffidabili", ha commentato in una nota. CODICE GIUSTIZIA SPORTIVA - Di fronte allo scandalo, Coni e Figc vogliono mettere mano al codice di giustizia sportiva per modificarne alcuni capitoli: tolleranza zero per chi non collabora e per chi scommette. Verranno inalzate le pene per i singoli tesserati (i 18 mesi di squalifica previsti oggi come sanzione massima potrebbero diventare quella minima) e, soprattutto, verranno accorciati i tempi dei processi sportivi. Durante la settimana proseguiranno gli interrogatori, mentre già oggi, lunedì, si terrà la Giunta del Coni, poi giovedì ci sarà il Consiglio federale e, a seguire, verranno approvate le modifiche al codice di giustizia sportiva. Infine, si pensa a una sorta di commissione "anti-truffa". che raccolga le segnalazioni dei Monopoli di Stato sui flussi anomali di giocate.