E. Coli su salame italiano. Fazio: "Nessun pericolo"
Il batterio killer che sta facendo tremare l'Europa è stato trovato su un salame di cervo prodotto in Italia. A dare la notizia è il ministero della Salute, specificando che "non si registrano casi di malati in Italia" e che comunque "qualsiasi correlazione con l'epidemia nella zona di Amburgo è comunque altamente improbabile sia per la tipologia del prodotto, sia per la zona di provenienza". IN GERMANIA - Arriva una buona notizia e scende l'allarme sul fronte tedesco nella battaglia al cosiddetto batterio killer. L'epidemia da Escherichia Coli pare si stia "stabilizzando": lo ha riferito un medico di Amburgo, ritenuto l'epicentro da cui si è diffuso il contagio. "La situazione attuale - ha sottolineato Reinhard Brunkhorst nel corso di una conferenza stampa - è che il numero di nuove infezioni sembra si stia in qualche modo stabilizzando". Il medico ha definito l'epidemia come "la più estesa causata da un batterio negli ultimi anni". "NESSUN PERICOLO IN ITALIA" - "In Italia non c'è nessun pericolo di contagio, che stiano tutti tranquilli. Si può mangiare la verdura: basta lavarla bene". Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, vuole fermare la psicosi e usa toni rassicuranti. "Questa - ha proseguito . non è come un'epidemia. C'è una trasmissione di tipo alimentare. In Italia basta prendere le normali precauzioni igieniche, non c'è bisogno di nessuna precauzione eccezionale". Basta "lavare le verdure, lavarsi le mani prima di mangiare e dopo essere andati in bagno". Sul nostro mercato, ribadisce Fazio, "il batterio non c'è, c''è solo l'eventualità che qualcuno che abbia contratto l'infezione in Germania torni qui, ma si tratta di contaminazioni al livello locale", ha concluso. IL BILANCIO - L'istituto tedesco per la salute pubblica Robert Koch ha annunciato che il bilancio delle vittime confermate dell'epidemia di E.Coli, in Germania, è salito a 11 persone. Nel Paese si registrano, rispetto a mercoledì, 50 casi accertati in più di sindrome emolitica uremica, ossia la versione più pericolosa del ceppo del batterio. Il portavoce del ministro della Sanità tedesco, però, ha dichiarato che la fonte dell'epidemia di E. Coli non è stata ancora identificata. LA DIFFUSIONE - Senza che ne sia stata ancora individuata l'origine, l'epidemia avanza. Sono undici i Paesi dove sono stati registrati dei contagi: dopo la Germania, Francia, Norvegia, Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Svezia e anche gli Stati Uniti. Giovedì sera le autorità a stelle e strisce hanno denunciato tre casi sospetti: tutte e tre le persone si sono ammalate dopo un viaggio in germania.