Pd in piazza per la Carta

Albina Perri

In piazza sant'Apostoli Berlusconi l'han messo in croce. Scalfaro, Pd, Idv e compagnia hanno detto che vuol fare un golpe, che è un dittatore, che non ci dormono la notte, che ha un piano eversivo per scombinare la nostra Repubblica. Adesso vuol toccare pure la Carta, ma che scherziamo? La tiritera l'ha cominciata l'ex presidente Scalfaro, unico relatore della kermesse: «Con rispetto, pacatezza e serenità, mi rivolgo al presidente del Consiglio per dirgli: non ci faccia vivere con timori che riguardano la nostra Patria nella libertà e nella democrazia». A Seguire, giù dal palco, il partito di Di Pietro: «Appare evidente che c'è un disegno eversivo che è passato attraverso la delegittimazione del Parlamento, della magistratura, del presidente della Repubblica, cioè di tutti quegli organismi che hanno un ruolo di contrappeso costituzionale rispetto al capo del governo», parola del capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori, Massimo Donadi. «Berlusconi - aggiunge Donadi - ha una visione del potere che non accetta confronti e vincoli e che si basa su un consenso manipolato scientificamente attraverso le televisioni». Poi sul palco è salito Veltroni, in evidente carenza di idee, tanto da dover prendere in prestito quelle degli altri: «Sono assolutamente d'accordo con Scalfaro. La Costituzione è un documento che unisce e non divide», è riuscito a dire. Poi si è fatto i complimenti per questa «grande e civile manifestazione di popolo». Presenti: mille esponenti del Pd. Un successone.