Calderoli tira la volata: "Presto super sorpresa"
Mercoledì l'incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi: si è parlato di ballottaggi e della linea da seguire dopo le consultazioni. Qual è la strategia della maggioranza dopo il 30 maggio? Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, ne discute con il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli. Il colloquio è andato in onda ne La Telefonata di Mattino 5, e ne è uscito un particolare davvero interessante, seppur dai contorni poco definiti: "Ci sarà una sorpresa enorme per l'elettorato milanese. Salterete sulle sedie", annuncia il ministro. Ma allora lei c'era ieri a questo incontro, era uno dei pochi tra l'altro, insieme a Tremonti. Ma cosa si sono detti i due leader? Davvero hanno concordato una linea di cambiamento? Se avessero voluto pubblicizzare la cosa lo avrebbero fatto alla sua trasmissione... Non sono riuscito a organizzare l'incontro. Due telefonate sono difficili da gestire... Io credo che il fattore importante rispetto a questo sia una lettura del risultato. Io personalmente do anche una lettura diversa rispetto a quella che è stata data fino ad oggi. E' stata criticata la campagna elettorale, ma io credo che le campagne spostino solo una piccola parte del consenso e solo nella loro ultima parte. Io credo che il voto rappresenti il frutto dell'attività politica. A livello locale qualcosa non ha funzionato. Ho molto gradito la dichiarazione della Moratti, che toglierà l'Ecopass: noi siamo sempre stati molto critici. A livello nazionale non si può dimenticare che tutte le elezioni, dal 2008 all'anno scorso, sono sempre state vinte. Cos'è cambiato? Quello che è accaduto nel luglio dell'anno scorso, ovvero il tradimento di Fini. Il frutto di questi risultati ha un nome e un cognome: il demolitore Gianfranco Fini. Quindi secondo lei sono mancati i voti di Futuro e Libertà? No, assolutamente no. Io credo che da quel luglio sia partito uno scontro basato più sul gossip che sulla politica, un modo di far politica che richiedeva la ricerca del singolo voto in Parlamento e che probabilmente ha ricordato molto agli elettori la prima Repubblica. Noi avevamo detto chiaro e tondo a luglio che la risposta dovevano essere le elezioni, proprio per non avviare un periodo come quello a cui abbiamo assistito. Si è sbagliato a non andare alle elezioni subito? Assolutamente sì. Io credo che il dover sopravvivere, ora i numeri sono rientrati, ma per un lungo periodo si è sopravvissuti, sia stato condannato dal cittadino. In questo senso ho anche un discreto ottimismo verso i ballottaggi. Lei è convinto che a Milano e Napoli possa vincere il centrodestra? Assolutamente sì. Io credo che sia il segnale mandato dal singolo elettore che, convinto che comunque avrebbe vinto la Moratti e il Pdl, ha voluto mandare un segnale. Tanti piccoli segnali si sono trasformati in un'inversione. E quindi sono convinto che così come è sceso trent'anni fa in campo Bossi e poi Berlusconi, questa volta, domenica, a fine maggio, debbano scendere in campo gli elettori. Sarebbe una cosa da matti far diventare Milano una zingaropoli rispetto a una metropoli. Non certo dando del matto a Pisapia. Ma farete qualcosa per dare un messaggio agli elettori affinché vadano a votare. Si parla di incentivi, interventi, di misure concrete. Guardi, noi abbiamo davanti un programma e riguarda i prossimi 22 mesi di governo. Ho gradito prima di tutto l'annuncio di Tremonti rispetto alle ganasce fiscali, che danno un segnale di cambiamento, ed è un po' un prodromo di quella che sarà la riforma fiscale complessiva, perché è impensabile avere una struttura della pubblica amministrazione così pesante, costosa e scarsamente efficiente. E' impensabile pagare tante tasse e avere una macchina fiscale che non è né equa né umana. Questi devono essere i nostri obiettivi. Se andiamo a concludere questa fase di legislatura con la riforma costituzionale che avevamo già approvato tra l'altro, attueremo il federalismo fiscale e realizzeremo la riforma fiscale andando incontro ai cittadini, io credo che lo recuperiamo quell'elettorato. E quel consenso che deve arrivare in futuro. Ma ci sarà una conferenza stampa congiunta tra Bossi e Berlusconi, o addirittura un comizio? Non è con i comizi che si attirano i voti. Ci sarà settimana prossima una grossa sorpresa che verrà presentata da Berlusconi e Bossi e che credo cambierà completamente il modo di pensare dei milanesi e di tutti coloro che sono al ballottaggio. Non ci anticipa nulla? Io la sto preparando la sorpresa... Perché riguarda il suo ministero? No, perché la sto preparano e basta. Vedrà che anche lei, direttore, farà un salto sulla sedia.