De Magistris: "Non cerco alleanze, solo i cittadini"

Andrea Tempestini

Luigi De Magistris, a Napoli, ha spazzato via il Partito Democratico e andrà al ballottaggio contro il candidato del Pdl, Gianni Lettieri. Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, intervista proprio De Magistris ne La Telefonata di Mattino 5. Se lo aspettava o è una sorpresa, questo risultato elettorale? E' un grande risultato. Me lo aspettavo un risultato buono perché avevo visto crescere l'entusiasmo nei miei confronti e perché non sono un sindaco di una parte politica, ma per Napoli. E' un nuovo modo di fare politica. C'è stato anche un voto disgiunto al centro, a sinistra e anche a destra. Bisogna riflettere sul voto a Napoli, perché è una sorpresa che non si è vista in politica negli ultimi anni. Quella di Napoli è una delle sfide più importanti. Il problema vero credo sia quello dell'apparentamento. Lei ha raggiunto uno straordinario risultato, ma per vincere ha bisogno dei voti di qualcun altro. A chi pensa di chiederli? Continuerò a fare ciò che ho fatto nella prima parte di campagna. Mi rivolgerò ai cittadini, ho deciso di non fare apparentamenti formali proprio perché il giudizio degli elettori napoletani è stato molto duro nei confronti di un certo modo di fare politica. Credo che abbiano visto in me un cambiamento, un nuovo modo di fare politica. Continuerò a fare così. Invece il confronto ci sarà sui programmi e sulla squadra di governo. Farò così campagna elettorale e poi vedremo che accade. Lei non farà apparentamenti né con il Pd né con il Terzo Polo. Ma se vincesse, avrebbe nella sua giunta esponenti del Pd, cioè quelli che hanno governato in questi anni? No agli apparentamenti formali, cioè nel senso di De Magistris come candidato del centrosinistra, perché ho preso voti anche dei moderati e a destra. Invece sì al ragionamento politico sul programma e sulla squadra di governo, purché non abbia persone che abbiano governato negli ultimi vent'anni e che siano oneste, credibili e coraggiose. Ci deve stare una vera svolta a Napoli, non semplicemente un cambio di Sindaco. Lei ha detto che non è il candidato di Di Pietro. Che cos'è, una presa di distanza? No, è solo quello che deve essere un Sindaco. E' impensabile ritenere che il Sindaco di Napoli debba essere il Sindaco dell'Idv. Io sono orgoglioso di aver avuto l'appoggio dell'Idv, ma come voglio fare il Sindaco è una cosa ben diversa. A Napoli siamo anche in una fase post ideologica, non è nemmeno una questione di destra o sinistra, come a Milano. Il problema più noto di Napoli è quello della spazzatura. Che farà se diventerà sindaco. Farà dei termovalorizzatori, delle discariche, oppure? Il mio programma è diverso. Noi faremo la raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio cittadino, la realizzazione di impianti di compostaggio e, finalmente, anche politiche tariffarie sui rifiuti diverse. Napoli ha la tassa più alta d'Italia, noi faremo la tariffa: chi produce meno rifiuti paga di meno. Quindi no a discariche e inceneritori: Napoli è già piena di veleni. Lei parla di tariffe, ma come si identificheranno i consumatori di molti rifiuti? Questo si può fare coinvolgendo una delle più importanti società partecipate napoletane, la Sia, che deve essere coinvolta nella verifica concreta nel porta a porta del tipo di consumo. Questo è stato già fatto in alcune città campione d'Italia. Quale sarà il suo primo provvedimento se eletto? I rifiuti. Non c'è dubbio. Se l'emergenza ambientale e sanitaria non viene subito risolta, la città non può ripartire. Non si riesce a camminare sui marciapiedi, non vengono i turisti, c'è un rischio allarme sanitario e non si può rilanciare la cultura. Lei ha ottenuto un eccellente risultato al primo turno, ma l'Idv perde, secondo l'istituto Cattaneo addirittura il 40% dei consensi. Perché? E' in crisi l'Idv o c'è altro da fare? A Napoli è andato molto bene, tra l'8 e il 9%. In altre parti d'Italia si è assestato sotto le aspettative. Bisogna riflettere e rilanciare il progetto non solo dell'Idv ma dell'intero centrosinistra. Trovo molto interessante il risultato di Pisapia a Milano, molto importante perché è l'immagine di un centrosinistra che si sa rinnovare. E' vero che lascerà il Parlamento europeo se verrà eletto sindaco di Napoli? Io ho detto una cosa diversa. Se venissi eletto Sindaco, lascerò Bruxelles, le cariche sono incompatibili. Se non venissi eletto, farò il Consigliere comunale, il leader dell'opposizione a Napoli, e valuterò la compatibilità con il ruolo di Parlamentare europeo, consentita dalla legge. Quindi non è sicuro l'addio a Bruxelles? Sicuramente non ci sarà l'addio a Napoli, sicuramente resto in Consiglio comunale.