Senatùr, piroetta sul Colle: "Capo Stato ha ragione"
L'ultima piroetta Umberto Bossi l'esibisce girando intorno al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Quando venerdì pomeriggio il Quirinale ha fatto sapere alle Camere che "occorre verificare la tenuta della maggioranza" alla luce del recente rimpasto, la reazione nel centrodestra non è stata delle più tenere. Le parole del presidente, infatti, erano apparse quasi come un bastone tra le ruote del governo. Il premier Silvio Berlusconi aveva confidato ai suoi uomini di essere "stupito e amareggiato", salvo poi rettificare sabato mattina ("Il presidente Berlusconi non ha espresso ieri sera alcun giudizio né tantomeno parlato con qualcuno in merito alle osservazioni del Capo dello Stato"). E Umberto Bossi? Il leader della Lega aveva sottolineato come sia "un diritto del presidente del Consiglio concedere altri posti, non serve rivotare". Oggi, però, il dietrofront: "Diciamo che riflettendoci sopra... devo chiedere scusa al presidente Napolitano sulla faccenda dei sottosegretari, perché ha ragione". Quelle di Bossi non sono parole in libertà. "Ci sono tra i nuovi sottosegretari alcuni che avevano votato contro il Governo", ha spiegato. Proprio quello che aveva detto, qualche minuti prima, il ministro leghista Roberto Calderoli: "Certe cose non dovremmo nemmeno arrivare a farcele chiedere dal presidente Napolitano. Abbiamo una squadra forte e vincente e in ogni caso otterremo più voti di fiducia di quelli che il Governo ha ottenuto il 14 dicembre scroso. Perché oltre ai recenti apporti avremo anche quelli che si aggiuneranno, inevitabilmente, dopo il voto delle elezioni amministrative della prossima settimana". "Nessuna paura del voto", quindi, da parte del Carroccio. VERTICE DOPO LE ELEZIONI - Voto in Aula che con ogni probabilità si verificherà dopo la prova dell'urna. I presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, in una nota congiunta hanno fatto sapere che "successivamente alla firma dei decreti di nomina dei nuovi sottosegretari di Stato procederanno alla convocazione delle rispettive Conferenze dei Capigruppo alla immediata ripresa dell'attività parlamentare". Il vertice è previsto per il dopo elezioni amministrative, quando anche i rapporti di forza all'interno della maggioranza saranno più delineati. Il presidente Napolitano non è convinto della tenuta della maggioranza anche perché i Responsabili, non soddisfatti in pieno del rimpasto, non sembrano ancora totalmente affidabili.