Ecco la 'Formula Elkann'. E la Juventus? E' l'ultima ruota: viene spedita ai box
Il fatto che i signori della Exor (e quindi Elkann, quello con i riccioli) decidano di comprarsi la F1, può significare tre cose. 1) Hanno soldi da buttare e acquistano il cucuzzaro così, tanto per dire “ce l’abbiamo grosso”. 2) Il Circus rende un sacco di palanche: gli Elkann investono 3 miliardini di euro insieme al signorino Murdoch (il figlio di mister Sky, 38 anni, pochi capelli) e nell’arco di qualche anno ne ricavano tanti di più. 3) Esiste un piano segreto per far fuori Montezemolo, presidente della Ferrari. Si quota il Cavallino in Borsa e Marchionne sbatte fuori da Maranello Luca Cordero. Ai tifosi della Juve quanto scritto sopra interessa poco o niente. Ai tifosi della Juve interessa la Juve. Stop. Agli Elkann, invece, la Juve non interessa. È evidente. Sarà che - lo sanno tutti - con il calcio non si guadagna una lira (anzi...), ma John al calcio riserva solo un piccolo spazio del cervello, quello che si attiva quando 14 milioni di innamorati bianconeri si permettono di alzare la voce. Preferisce il cricket, John, quello che in Inghilterra fa faville ma in Italia non lo conosce nessuno (su la mano chi ha mai visto una partita in tv). Per il suddetto cricket la finanziaria degli Agnelli ha versato Oltremanica 400 milioni di sterline (circa 450 milioni di euro). Un’operazione immobiliare che non spieghiamo nel dettaglio ma che - ne siamo certi - frutterà tanti tanti milioni in più. A fare affari son bravi alla Exor, non c’è che dire. E infatti quando si tratta di cacciare quattro soldi per la Signora storcono il naso. Durante l’ultimo cda hanno fatto una promessa («Se sarà necessario sosterremo la Juve»). Tradotto: firmeranno l’assegnino a malincuore (70 milioni, si dice). Qui viene il punto. Se i discendenti dell’avvocato hanno capito che a far pascolare le zebre ci si perde in salute e basta, se gli stessi discendenti non hanno passione, se a Del Piero e fratellini preferiscono macchine e mazza da cricket, allora prendano una decisione coraggiosa: si facciano da parte. È diritto di 14 milioni di tifosi bianconeri avere un padrone appassionato, è un diritto di tutto il calcio italiano. Andrea Agnelli questa passione ce l’ha, ma i parenti gli passano i soldi come le mamme fanno coi bimbi il giorno della paghetta. Nessun medico ha ordinato alla nobile famiglia di tenersi sul gobbone (ah, il gobbone) il club, il nonno con la erre moscia per primo capirebbe se John e soci facessero il grande passo. Vendere il club per il bene di tutti: della Exor che (legittimamente) dalle proprie aziende pretende utili, e dei tifosi che un giorno subiscono il diktat «soldi non ce ne sono» e quello dopo sentono pronunciare la cifra da fumetto “tre miliardi di euro”. Un po’ di rispetto per cortesia. di Fabrizio Biasin