Napolitano attacca: "Ipocrisia delle istituzioni"
Giorgio Napolitano non usa giri di parole per il suo ultimo affondo. Bisogna rilanciare l'economia per raggiungere il pareggio di bilancio, spiega il Capo dello Stato, ma "sembra quasi che l'accogliere i miei richiami sia un esercizio di ipocrisia istituzionale". Le parole di Napolitano sono state pronunciate in occasione di un incontro privato al Quirinale con i segretari di Cgil (Susanna Camusso), Cisl (Raffaele Bonanni), Uil (Luigi Angeletti) e Ugl (Giovanni Centrella). "Mi domando - ha affermato Napolitano - ed è una domanda che può riferirsi anche alle relazioni tra le forze politiche: è inevitabile l'attuale grado di conflittualità, è impossibile l'individuazione di interessi e impegni comuni? Si teme davvero che possa prodursi un eccesso di consensualità, o un rischio di cancellazione dei rispettivi tratti identitari e ruoli essenziali?". IPOCRISIA ISTITUZIONALE - Il presidente della Repubblica continua: "E' sufficientemente chiaro il bisogno che io avverto già da tempo, di un richiamo alla durezza delle sfide che ci attendono e già ci incalzano. Sembra quasi talvolta, che l'accogliere oppure no, il far propri sinceramente o no quei miei richiami, sia una questione di galateo istituzionale o un esercizio di ipocrisia istituzionale". Queste le parole scelte da Napolitano nel suo intervento alle celebrazioni del primo maggio al Qurinale. Poi il monito: "Ma è ai fatti e alle conseguenti responsabilità che sempre meno si potrà sfuggire senza mettere a repentaglio quel qualcosa di più grande che ci unisce, quel comune interesse nazionale, che non è un ingannevole simulacro, senza finire per pagare prezzi pesanti in termini di consenso". ECONOMIA - Il Capo dello Stato è poi entrato nel merito, sottolineando come "bisogna intervenire su cause strutturali di ritardo della nostra economia", perseguendo "obiettivi obbligati ed ardui" come il pareggio del bilancio nel 2014. "Tra le nuove condizioni di successo di un programma necessariamente ambizioso e innovativo c'è certamente l’avvio di un nuovo clima di coesione politico e sociale". RICHIAMO AI SINDACATI - L'attenzione di Napolitano si è poi rivolta ai sindacati, spaccati sull'opportunità di tenere aperti i negozi nel giorno della Festa dei lavoratori. "Permettetemi, amici delle organizzazioni sindacali, di esprimere preoccupazione crescente dinanzi al tradursi di contrasti che tra voi possono sempre sorgere in contrapposizione di principio, reciproche animosità e diffidenze, irriducibili ostilità". "La mancanza di unità sindacale - spiega il Capo dello Stato - porta al peggio dal punto di vista del peso e del ruolo del lavoro e delle sue rappresentanze".