Siria, altri 21 morti a Daraa. Gli Usa smobilitano

Giulio Bucchi

Sono già 21 i morti degli scontri di questa mattina a Daraa, nel Sud della Siria, tra polizia e manifestanti anti-regime. Secondo quanto riferisce un testimone ad al-Jazeera, i carri armati inviati da Damasco hanno ripreso a sparare sulle case dei cittadini del centro abitato, dove da oltre un mese è in corso una protesta contro il presidente Bashar al-Assad. Il bilancio delle vittime da quando sono iniziati gli scontr, a metà marzo, ha superato le 300 unità, mentre sono state 500 le persone arrestate nella sola giornata di lunedì. EVACUAZIONE USA - La repressione, in ogni caso, è caotica e disordinata. Molti militari avrebbero rifiutato di aprire il fuoco sulla folla, come accaduto invece nell'ultimo weekend. Il governo di Assad continua a inviare le sue forze di sicurezza per "ristabilire la tranquillità del Paese", ma la situazione è tesa. A confermarlo l'ordine partito dagli Stati Uniti di evacuare il personale delle ambasciate "non essenziale" a Damasco. Il Dipartimento di Stato americano ha anche disposto un avviso di limitazione dei viaggi in Siria, invitando i cittadini statunitensi che si trovano nel Paese a lasciarlo.