Cecchini in Siria: spari su funerale, altri dodici morti
Dopo il tragico bilancio di venerdì - le vittime sarebbero 112 - non cessa l'allarme in Siria. Ai funerali di alcune delle vittime della giornata precedente, a Izraa, nella provincia di Deraa a Douma, la polizia ha aperto il fuoco sulla folla con dei cecchini appostati sui tetti: i morti sarebbero dodici. Lo ha riferito la televisione al Arabiya e la notizia è stata confermata da alcuni testimoni oculari. MASSACRO - Negli scontri di venerdì sarebbero 112 i civili uccisi dalla violenta repressione del regime di Bashar Assad nei confronti manifestanti, che continuano a chiedere maggiori libertà. Sale così a 318 il bilancio delle vittime dall’inizio della rivolta popolare, scoppiata il 15 marzo nella città di Daraa, nel Sud del Paese. Quella di venerdì è stata la giornata più sanguinosa dall’inizio delle proteste, con le forze della sicurezza che hanno sparato ad altezza uomo. Tra le vittime anche un bambino di 11 anni di Daraa. Il presidente americano Barack Obama, finora silenzioso, ha dovuto intervenire per condannare il "vergognoso" uso della violenza da parte di Assad. Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha richiesto un'indagine "indipendente" sulle uccisioni. VENERDì SANTO - Eppure la giornata di venerdì, ribattezzata su Facebook Venerdì Santo, doveva essere la più grande manifestazione pacifica da due mesi a questa parte. Il riferimento alle festività pasquali per i cristiani e la chiamata a scendere in piazza dopo la tradizionale preghiera islamica del venerdì era un modo per sottolineare come gli appartenenti alle due fedi religiosi fossero uniti nel chiedere un cambio nel regime di Damasco. OBAMA: "VERGOGNOSE VIOLENZE" -Barack Obama ha condannato come "vergognoso" l’uso della violenza contro i manifestanti. Il presidente americano ha definito "non seria" la revoca dello stato d’emergenza annunciata giovedì 21 aprile da Bashar Assad. "Gli Stati Uniti condannano nei termini più forti possibili questo vergognoso uso della violenza per placare le proteste" spiega Obama in una nota. BAN KI-MOON: "INDAGINI SUPERPARTES" - Anche il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon ha chiesto che le violenze "si fermino immediatamente". Lo riferisce il portavoce dell'Onu Martin Nesirky, secondo cui il segretario ha richiesto "un'indagine indipendente, trasparente ed effettiva sulle uccisioni", ricordando alle autorità siriane i loro doveri di rispettare i diritti umani, tra cui il diritto di espressione, assemblee pacifiche e libertà di stampa.