Caso De Mauro, chiesto ergastolo per Totò Riina

Andrea Tempestini

Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia - balzato agli onori delle cronache negli ultimi giorni per l'arresto di Massimo Ciancimino e per le successive dichiarazioni - ha chiesto la pena dell'ergastolo per il boss dei boss, Salvatore 'Totò' Riina, al termine della sua requisitoria nel processo per il sequestro e l'omicidio del giornalista Mauro De Mauro. "RESPONSABILITA' DI RIINA" - "Il pm ritiene che si sia provato che Mauro De Mauro venne ucciso da uomini di Cosa Nostra su disposizione di quelli che all'epoca dei fatti disponevano del potere decisivo di Cosa Nostra - ha spiegato Ingroia durante la requisitoria -. Tra i mandanti e gli esecutori del delitto c'erano i componenti del 'triumvirato' di Cosa Nostra su cui si sono acquisiti elementi idonei per affermare la responsabilità personale dell'unico rimasto in vita: Salvatore Riina, che diede ordine agli uomini di Cosa Nostra di prelevare, sequestrare e uccidere Mauro De Mauro perché gli venisse impedito di proseguire la sua meritoria opera di inchieste sulla mafia". GOLPE BORGHESE - Ingroia, che rappresenta l'accusa insiema al pm Sergio Demontis, ha poi proseguito: "Non credo siano una coincidenza i depistaggi e le deviazioni nel caso De Mauro". Il procuratore pone l'accento su "strane condotte dei caribinieri" all'epoca del delitto, sul cui coinvolgimento "nel Golpe Borghese sono emersi indizi". Secondo Ingroia l'omicidio De Mauro non sarebbe stato fatto solo "nell'interesse di Cosa Nostra". ERGASTOLO - Ingroia conclude poi il suo intervento: "Chiedo che venga dichiarata la colpevolezza di Salvatore Riina per il reato ascritto e l'isolamento diurno per tre anni". L'unico imputato, proprio Totò Riina, collegato con l'aula in videoconferenza, ha assistito in silenzo alla richiesta di ergastolo. L'udienza è stata rinviata al prossimo 6 maggio per le parti civili e per il primo intervento della difesa di Totò Riina.