Facebook: "Liberiamo Eluana"

Albina Perri

Nelle ore frenetiche che stanno accompagnando l’approvazione del decreto legge per Eluana dal Consiglio dei ministri, con la ferma convinzione di Napolitano a non firmarlo perché considerato incostituzionale, anche la rete si mobilita. Ancora una volta è il social network Facebook a farla da padrona, con un traffico di utenti che ha fatto letteralmente schizzare i numeri del gruppo “Liberiamo Eluana”, nato “con l’intento di sostenere la battaglia del padre di Eluana Englaro, Beppino, nell’intenzione di liberare la figlia dalla sopravvivenza artificiale alla quale è stata costretta”. Sono oltre seimila i messaggi lasciati in bacheca dagli iscritti, ormai arrivati a oltre 17.000, con un picco registrato proprio tra ieri e oggi, quando è si è sparsa la voce che il governo aveva pronto un decreto legge per interrompere la sospensione di alimentazione da parte dei medici della clinica di Udine La Quiete, dove Eluana è ricoverata. “La spietatezza dei preti è infinita”, è il titolo di una discussione varata da un utente il cui nome è scritto in ideogrammi cinesi. “Grazie presidente Napolitano! Che razza di governo ci ritroviamo, a quando le lapidazioni e il taglio delle mani ai ladri? Ragazzi, sveglia! Con questo governo e questo papa dove andremo a finire?”, si domanda invece una ragazza congratulandosi con il capo dello Stato per l’opposizione al decreto. Un messaggio anche in spagnolo e che suona così: “Mi pare incredibile che si pretenda prolungare la vita di una persona contro la sua volontà”. C’è chi la mette sul piano politico in tutto e per tutto: “Il governo Berlusconi deve vergognarsi e dimettersi subito”, è la posizione di un altro iscritto al gruppo. Al premier augurano anche di “vivere in prima persona quello che stanno passando i familiari di Eluana, forse così la smette con queste stronzate!”. E tra un “daje Napolitano” e un “grazie Presidente (della Repubblica, ndr)”, ecco che ci si mobilita per scendere in piazza contro la posizione del governo. Diverso il clima che si “respira” in un altro gruppo su Facebook, “Un decreto legge per salvare Eluana”, il cui obiettivo è di convincere “il governo a emanare un decreto legge che impedisca la sospensione dell’idratazione e della alimentazione che non sono accanimento terapeutico” e che non vanta i numeri del diretto concorrente. Un ritrovo virtuale che ha visto la luce evidentemente prima degli ultimi sviluppi e dove il dibattito continua tra contrari e favorevoli. C’è chi non ha dubbi, come il promotore, a chiedere che Eluana continui a vivere, e c’è chi ricorda che “esiste un organo che tutela e protegge i diritti di tutti, e si chiama magistratura”, riferendosi alla sentenza della Corte di appello di Milano che aveva garantito al papà Beppino di poter sospendere la terapia. Non mancano gli imbucati, quelli che aderiscono per segnalare senza mezzi termini il loro dissenso: “Ma pensate alla vostra vita invece a quella (se si può chiamare vita) degli altri, mandria di caproni!”.