Obama, un libro fa tremare il presidente Giornataccia: contestato anche dai suoi
Giornata difficile per Barack Obama. Non bastava il libro di cui vi diamo conto nell'articolo. Un gruppo di manifestanti democratici e sostenitori di Bradley Manning (il soldato statunitense accusato di aver soffiato a Wikileaks e Julian Assange i segreti del Pentagono), ha interrotto il presidente mentre teneva un discorso a San Francisco. Una donna si è levata in piedi, di fronte a circa 200 donatori democratici riuniti in un hotel della città, per gridare il suo sostegno al soldato. Dopo la donna, un gruppo di commensali si è alzato per intonare una canzone sulla sorte di Manning e ha mostrato cartelli con scritto "Liberate Bradley Manning" e foto del giovane militare. Il tavolo è stato sgomberato dalle forze di sicurezza, e Obama ha commentato con ironia: "Era una bella canzone". Il presidente è riuscito a sorridere anche in questa circostanza, ma il fatto che la contestazione non si fosse svolta in una piazza, bensì in un hotel durante una cena di gala dei suoi sostenitori, la dice lunga sull'attuale 'appeal' del presidente statunitense. Il regno di Barack Hussein Obama, dal momento della sua elezione alla presidenza degli Stati Uniti, è stato un percorso ad ostacoli tra crisi economica, le voci sulla sua fede islamica, le difficoltà all'interno del partito Democratico, il boomerang della riforma sanitaria e la mazzata subita alle elezioni di mid-term. Paradossalmente, anche il Premio Nobel per la Pace che ha ottenuto nel 2009 è stato il catalizzatore di critiche nemmeno troppo peregrine: come può la giuria di Stoccolma scegliere il presidente di una nazione impegnata nella guerra in Afghanistan, che per la stessa guerra decide il cosiddetto surge (l'aumento delle truppe) e che poi si impegna anche nel conflitto libico? Alla trafila di problemi - l'ultimo, il monito dell'agenzia di rating Standard & Poor's sul debito Usa: non era mai accaduto prima - si aggiunge quella che viene definita una vera e propria "bomba ad orologeria". Da tempo si specula sulla 'non-nazionalità' di Obama, che secondo alcuni ben informati non sarebbe nato negli Stati Uniti, e quindi, secondo la Costituzione a stelle e strisce, non potrebbe essere l'inquilino della Casa Bianca. LE ORIGINI DI OBAMA - "E' devastante. E' possibile che Obama conoscerà cose che non ha mai saputo di sé stesso e della sua vita", ha sganciato la bomba una fonte vicina all'editore del libro Dov'è il crrtificato di nascita?, e il cui sottotitolo è Il motivo per cui Obama non può essere eletto presidente. Il punto - la notizia è riportata dal portale conservatore Drudge Report - è che ci sarebbero delle prove sulle dubbie origini del presidente, materia sulla quale i repubblicani insistono da tempo. La pubblicazione è andata in stampa questa settimana, ma per scoprire nel dettaglio cosa contiene si dovrà attendere il 17 maggio del 2011, quando il volume arriverà sugli scaffali delle librerie. L'AUTORE: "HO LE PROVE" - Jerome Corsi, l'autore del libro, giura che metterà fine, una volta per tutte, alla vicenda. "In una ricerca durata più di tre anni - recita la descrizione del libro sul portale di vendite on-line Amazon - Corsi mette insieme le prove che stabilirebbero che Barack Obama è costituzionalmente ineleggibile per la carica di Presidente degli Stati Uniti". Prove che, se confermate, equivarrebbero a un'esplosione di dinamite (metaforica, sia chiaro) tra le fila del partito democratico. Corsi nel libro illustra come il Presidente abbia speso milioni di dollari in spese legali per evitare di mostrare alla popolazione proprio il suo certificato di nascita. La domanda sorge spontanea: perché tutti questi sforzi per tenere nascosto quello che dovrebbe essere un innocuo pezzo di carta? La carne al fuoco è tanta, e l'attesa è spasmodica: solamente con le pre-ordinazioni il libro è schizzato al primo posto della classifica di vendite di Amazon. GIORNALISTA INVESTIGATIVO - Jerome Corsi, l'autore del libro, è un giornalista investigativo di grande successo e ha già conosciuto, diverse volte, la vetta nella classifica di vendite riportata dal New York Times. Tra i suo successi, The Obama nation (il tema: sempre il presidente e le sue debolezze) e Swift Boat, una pubblicazione sui veterani del Vietnam vicini a John Kerry che riuscì a soffocare le ambizioni alla presidenza del candidato democratico del 2004.