Insulti, follie, vittorie: Libero sembra la Lazio di Chinaglia
Ci mancavano il panchinaro in occhiali da sole e quello che arriva al campo di gioco in taxi. Alla Press League, torneo di calcio a 5 riservato ai giornalisti, Libero non finisce mai di stupire. Per fortuna, non si gioca a chiacchiere ma coi piedi: e lì i Tutt neri allenati dal mister/medianaccio Alessandro Dell'Orto viaggiano che è un piacere. Nella seconda gara del gruppo 3, ecco la vittoria agevole per 4-2 contro Radio MilanInter (a segno doppietta di Costa, Lorenzini e Dell'Orto). Peccato per il grave infortunio al braccio proprio del mastino senese Lorenzini, che rischia di saltare la terza e decisiva gara di sabato 30 aprile, contro Sportitalia. Problema non da poco: il portiere Tiziano Ivani dovrebbe dare forfait e Lorenzini, secondo portiere designato in caso d'emergenza, lascerebbe così sguarniti i pali. I VIDEO L'intervista al capitano di Libero, Alessandro Dell'Orto L'eroico Busacca arriva in taxi. E Lorenzini si lamenta per il male al braccio Quello delle assenze è un problema serio. Già contro Radio MilanInter, infatti, mancavano all'appello anche bomber Biasin (in Finlandia, con spola a Tallinn) e il regista Scaglia (in Tunisia). Chi c'era, però, ha preferito perdersi in frizzi e lazzi. Vasinca, dopo la polemica assenza al debutto, ha sfidato le ire dell'allenatore presentandosi in panchina in occhiali da sole. Dell'Orto imbufalito e solita scenetta davanti alle telecamere. Arrivo alla chetichella, invece, per l'imperturbabile Busacca. Svegliatosi in ritardo, ha attraversato la città comodamente seduto in un taxi, per poi sporcarsi appena gli scarpini e tornarsene comodamente a bordo campo. Un episodio che non ha contribuito a rasserenare gli animi in uno spogliatoio che assomiglia, più che al dopolavoro di una redazione giornalistica, al campo minato della Lazio che fu. Quella del '74, quella dei clan, delle pistole e delle mani addosso. E dello scudetto. Leggi le pagelle di Tiziano Ivani. Ivani 6.5: altra buona gara. Risponde presente quando viene chiamato in causa: una volta nel primo tempo e una nella ripresa. Peccato per le due reti subite. Costa 8: due gol e una prestazione che lascia poco spazio alle critiche, come del resto quella della primo match. Insuperabile per quelli di Radio Milaninter. Uccello 9: non è sugli scudi come la scorsa partita (lo strip resta imbattibile), questa volta però si presenta con un paio di scarpette da “disco” da far impallidire anche Cristiano Ronaldo. Ormai è Milano Moda Uccello. Dalla sua parte non si passa: lo scarpino pare accecare tutti gli avversari. Lorenzini 5.5: dopo il match da leone con Telenova, non si ripete, anzi stramazza al suolo dopo un fallo in area di rigore del portiere avversario. Vabbè avrebbe fatto anche un gol (a detta sua il più bello della gara) ma da lui ci si aspetta ben altro. Finisce con il ghiaccio sul braccio ancora dolorante dopo la caduta e la zucca piena di gommini, gentile concessione del terreno in sintetico: speriamo bene, anzi, che si riprenda! Busacca 6: freddo e pronto. Produce la solita gara di sostanza: cerca l’intervento corretto e preciso, non disdegnando però, quando c’è bisogno, di far sentire i tacchetti. Voto 10 per l’arrivo al campo in taxi. Vasinca 11: arriva in occhiali da sole, pantaloni a zampa e una coppola azzurra in testa, che fa pendant con le scarpe di Uccello. Poi fa incavolare come una iena capitan Dell’Orto che non aveva capito la finezza tecnica di stare con l’occhiale scuro in panchina. In campo, va più veloce persino della palla e imbambolando compagni e avversari: un grande in tutti i sensi. Garzillo 5.5: gli occhi sono tutti puntati su di lui: la prestazione e il gol da antologia fatti con Telenova sono rimasti impressi negli occhi di tutti. Questa volta però sente la pressione e non replica, anzi no, scatta un altro centinaio di foto ai compagni. Dell’Orto 6.5: il voto sarebbe molto più alto se non fosse per il colossale gol mangiato (alla Vucinic, o alla Eto’o per intenderci) nel secondo tempo dove poi comunque gioca una buona gara. Il primo tempo però è tutta un’altra storia: oltre a segnare un gol, fa una miriade di giocate e mette in porta i compagni con la palla. Ruggeri 6: non riesce a rompere il fiato nonostante il lunghissimo riscaldamento. In partita ha qualche lampo grazie al suo talento, talmente grande, che alla fine esce fuori anche quando è svogliato. In realtà, si è risparmiato per la partita di tennis che lo aspettava un’ora più tardi. I calzettoni verdi invece sono inspiegabili, lui dice che quelli bianchi non glieli hanno dati.