Siria, sangue sulla protesta: 14 morti in piazza a Homs

Rosa Sirico

In Siria, non si placa ilvento di protesta. Nel giorno dell'Indipendenza, le città del Paese sono state nuovamente invase dal popolo al grido di "libertà" e "riforme" e le forze governative hanno ancora aperto il fuoco. E' di 14 morti e 50 feriti, il bilancio delle vittime registrato a Homs. Tra esse anche esponenti delle forze dell'ordine. A nulla è valsa la promessa di revocare lo stato d'emergenza - presente da 48 anni - dichiarata sabato dal presidente Bashir Al Assad: i timidi tentativi di mediazione del presidente non placano il popolo, deciso a rovesciare il regime bathista. IN PIAZZA - E’ di 14 morti e 50 feriti, il bilancio delle vittime degli scontri di domenica sera tra polizia e manifestanti nei dintorni di Homs, in Siria. Lo riferisce la  tv araba al-Jazeerà. La polizia ha aperto il fuoco contro un corteo funebre, sfociato in una manifestazione anti-regime. Tra le vittime, un poliziotto e altri 11, tra agenti e personale di sicurezza, sono rimasti feriti quando "una banda armata criminale" ha aperto il fuoco contro di loro. Testimoni, invece, riferiscono che sarebbero stati soldati e forze di sicurezza ad aprire per primi il fuoco.  Proteste sono scoppiate anche a Daraa, dove la gente sventola bandiere siriane e canta "Vogliamo la libertà". Testimoni raggiunti telefonicamente hanno riferito che decine di migliaia di persone in marci al grido di : "Chiunque uccide il suo popolo è un traditore!". Altri hanno intonato: "Il popolo vuole la caduta del regime". Una manifestazione con circa 300 persone è iniziata anche nella vicina città di Suweida, a circa 130 chilometri a sudest della capitale Damasco. Testimoni riferiscono che la polizia ha picchiato i manifestanti con manganelli, ferendo diverse persone. I racconti non possono essere confermati in modo indipendente perché la Siria ha imposto serie restrizioni sui media ed espulso i giornalisti stranieri. I manifestanti hanno celebrato il coseddetto "Giorno dell’Indipendenza": il 17 aprile del 1946, infatti, i militari francesi lasciarono la Siria che proclamò la sua indipendenza. USA, AIUTI A OPPOSITORI - Il dipartimento di Stato americano avrebbe finanziato segretamente gruppi dell’opposizione siriana in esilio. E’ quanto emerge da alcuni cablogrammi diffusi da Wikileaks, e pubblicati oggi dal quotidiano Washington Post. I dispacci dimostrano come il Dipartimento di Stato Usa abbia finanziato fin dal 2006, con 6 milioni di dollari, alcuni gruppi dell’opposizione in esilio, per la gestione di un canale satellitare con sede a Londra, 'Barada Tv', e finanziato attività all’interno della Siria. 'Barada Tv'ha dato ampio spazio alle proteste contro il regime baathista di Basahr al-Assad.