Banca d'Italia: "Crescita c'è, lavoro stenta"

Andrea Tempestini

La crescita c'è, però "l'occupazione non riparte". E' questo il campanello d'allarme suonato dalla Banca d'Italia, che nel suo bollettino economico ha rilevato "livelli produttivi distanti da quelli precedenti l'avvio della recessione e un'incidenza ancora elevata degli occupati in Cassa integrazione" che ostacolano il ritorno "alla crescita dell'occupazione". OCCUPAZIONE - Nei primi due mesi del 2011, il numero degli occupati in Italia, spiega Bankitalia, "è ripiegato sui livelli minimi dell'estate precedente". Il tasso di occupazione segna infatti un calo dello 0,3% rispetto al quarto trimestre del 2010. Se l'occupazione non riparte, viene scritto nel bollettino, "sono tornate però a crescere le assunzioni con contratti flessibili e a tempo parziale", anche se "è proseguita la contrazione delle posizioni permanentei a tempo pieno". Palazzo Koch rileva che i più in difficoltà continuano ad essere i giovani, metà della fetta di popolazione che è senza lavoro e lo sta cercando da almeno un anno. CONSUMI - Bankitalia rileva inoltre lo stallo dei consumi, sottolineando come "il clima di fiducia, in progressivo miglioramento nella seconda metà del 2010, ha segnato un'inversione di tendenza all'inizio di quest'anno. Nelle valutazione dei consumatori - prosegue il Bollettino economico - in particolare è negativo il giudizio sulla situazione economica generale del Paese, e si sono accresciute le preoccupazioni in merito alle prospettive della situazione familiare". In generale, nel 2010, i consumi sono saliti dopo un bienno di contrazione "a ritmi in linea con quelli del triennio precedente la crisi, riflettendo anche la ripresa degli acquisti di beni non durevoli che nel periodo 2008-2009 erano scesi a livelli ecceazionalmente bassi".