Castelli sbotta: 'Sparare a tunisini' Guarda il video

Giulio Bucchi

"Non possiamo sparare agli immigrati, almeno per ora. Ma se saremo invasi, dovremo considerare l'uso della forza". Roberto Castelli, senatore della Lega, affronta la questione-clandestini ospita di Un giorno da pecora su Radio2 e scoppia la bagarre. "Si vergogni", esclama Zanda (Pd), "E' un povero Cristo", aggiunge Vaccaro (Pd), "Istiga all'odio, sembra un uomo di Neanderthal", accusa Donadi (Idv). E, per ultimo, uno stringato "Si dimetta" dall'opposizione tutta. "La sinistra e Fli sono come il cane di Pavlov. Sono affetti da riflesso condizionato e non sono in grado né di leggere le dichiarazioni né di riflettere", è stata la risposta di Castelli, che ha "confermato parola per parola" quanto detto. "Attenzione - ha concluso -: il politicamente corretto tra il popolo italiano sta passando di moda". "Se saremo invasi dovremo sparare ai clandestini". Guarda Roberto Castelli su LiberoTv LE PAROLE SOTTO ACCUSA - "Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per ora", risponde in studio Castelli alle domande dei conduttori. "Gli immigrati potrebbero diventare milioni nel corso del tempo. Zapatero ha sparato agli immigrati che volevano andare in Spagna, Sarkozy sta bombardano alcuni possibili immigrati in Libia: si prefigurano momenti drammatici. E, se ragioniamo in termini storici, cioè nell'ambito dei prossimi decenni, c'è il pericolo che questa invasione possa diventare di decine di milioni". In questo caso, cosa dovrebbe fare l'Italia? "Le controversie internazionali, spesso, come abbiamo visto in Iraq o in Kosovo, si risolvono con le armi. Anche se io spero che questo momento non debba mai venire, questo problema potrebbe diventare talmente enorme che dovremo porci il problema di usare anche le armi". Il guaio, secondo Castelli, è che è già tempo di allarme a Lampedusa: "Questi signori, che dovevano già essere rimpatriati, hanno cominciato a bruciare i materassi. E se poi cominciassero a tirare sassi, pietre, e quant'altro? Si risponderebbe con gli scudi e i manganelli, perché così si fa nei confronti di qualsiasi cittadino italiano che non rispetta le disposizioni delle autorità di pubblica sicurezza". Il rischio è un'escalation della violenza: "E se uscisse qualche arma e cominciassero a sparere, noi cosa dovremmo fare? Sparare? Contro le Brigate Rosse, cosa abbiamo fatto?". Di fronte a queste parole, rischia di cadere nel dimenticatoio un'altra profezia di Castelli: "Tra 5 anni Renzo Bossi sarà il nuovo leader della Lega Nord". Parole che, queste sì, creeranno meno polemiche.