Sarkò, Maroni e Frattini: è scontro tra Italia e Francia
L'Italia approva i "permessi temporanei". L'Europa invita i Paesi dell'Unione a trovare un accordo sull'immigrazione. E la Francia? Chiude le frontiere. All'indomani dell'accordo tra governo e enti locali italiani sui migranti, la picconata alle misure d'emergenza di Roberto Maroni arriva dal governo di François Fillon e dal presidente Nicolas Sarkozy. Giovedì mattina il Ministero degli Interni di Parigi ha inviato a tutti i prefetti del Paese una circolare in cui ricorda cinque regole molto rigide per l'ingresso in Francia di una persona da "un paese terzo" membro dello spazio Schengen. I requisiti sono: documento di identificazione e permesso di soggiorno, anche temporaneo, rilasciato da uno stato membro dell'area di Shengen ed approvato dalla Comunità Europea; mezzi sufficienti al sostentamento; non rappresentare una minaccia per l'ordine pubblico. La circolare francese, che di fatto chiude la frontiera di Ventimiglia, ha scatenato la pronta reazione del ministro degli Interni italiano Roberto Maroni: "La Francia mantiene un atteggiamento di ostilità che non è buono: le regole di Schengen ci sono e devono essere rispettate". NAPOLITANO - Nel pomeriggio si è tenuto un incontro tra i vertici istituzionali e regionali. Al tavolo erano presenti Napolitano, il premier Silvio Berlusconi, il ministro dell'Interno Maroni, il ministro per i Rapporti con le Regioni Fitto, il sottosegretario Letta, il presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni Errani, il presidente dell'Anci Chiamparino. Al termine della riunione, il rappresentante del Quirinale ha espresso "vivo apprezzamento per la collaborazione data e gli impegni responsabilmente assunti". Tuttavia, Napolitano non ha mancato di sottolineare la necessità di un comune impegno in sede Ue di fronte all’emergenza immigrazione. "Acquistano essenziale importanza - ha infatti dichiarato - sia l'attuazione dell’accordo bilaterale raggiunto con la Tunisia sia, e ancor più, la definizione di orientamenti comuni in sede europea". SCHIFANI: "ATTENDIAMO GESTI CONCRETI" - Nel pomeriggio, alle parole di Maroni si sono aggiunte quelle del presidente del Senato, Renato Schifani, che interpellato a margine di un'iniziativa a Palazzo Giustiniani, a proposito del rifiuto di Parigi, ha sottolineato: "Io credo che l'Europa si costruisca non solo con parole di solidarietà, ma anche con gesti concreti come quelli che ci attendiamo dai francesi". Schifani ha proseguito: "Il problema dell'immigrazione clandestina non è un problema italiano, ma europeo. Chi ritiene di doverlo recintare all'interno del nostro Paese si sbaglia. Significherebbe un fallimento plateale di tutti coloro i quali si sono riempiti la bocca di Europa e si assisterebbe al fallimento irreversibile della solidarietà che viene a mancare su fatti tragici come questi". I 5 REQUISITI - La circolare diramata dal governo francese spiega che gli immigrati provenienti da un paese Schengen "possono effettuare in Francia soggiorni che non superino i tre mesi" , rispettando però diverse condizioni. Innanzi tutto, l'immigrato deve essere in possesso di un permesso di soggiorno, anche temporaneo. Le fattispecie in particolare sono due: o un documento di soggiorno valido emesso da uno stato membro dello spazio Schengen e del proprio passaporto oppure di un'autorizzazione provvisoria di soggiorno valida, emessa da uno stato membro, accompagnata da un documento di viaggio emesso dallo stesso stato membro. "In ognuna di queste ipotesi, questi titoli di soggiorno e autorizzazioni provvisorie di soggiorno sono accettabili soltanto se notificate alla Commissione europea dallo stato che li ha emessi", spiega la circolare. LAVORO E GARANZIE DI SICUREZZA - Fin qui, nulla di strano, permesso di soggiorno e documenti personali. La stangata all'Italia arriva dalla successive condizioni poste dal governo francese: gli stranieri interessati devono "giustificare di avere risorse sufficienti" e di "non rappresentare con la loro presenza in Francia una minaccia per l'ordine pubblico". I prefetti sono invitati a "verificare se le cinque condizioni sono tutte soddisfatte. In ogni altro caso, gli stranieri vengono riconsegnati allo stato membro di provenienza". Molto probabilmente l'Italia. MARONI: "COMPORTAMENTO OSTILE" - Il permesso di soggiorno temporaneo che sarà rilasciato agli immigrati arrivati fino a ieri (esclusi quelli "socialmente pericolosi") "consente agli interessati la libera circolazione all’interno dei Paesi europei" compresi nell’area Schengen. Questo ha sostenuto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, nella sua informativa al Senato. "Il decreto del presidente del Consiglio per l’attivazione di questo tipo di permesso, previsto dall’articolo 20 del testo unico sull'immigrazione - ha ricordato Maroni - sarà firmato oggi: a quel che ci risulta, la stragrande maggioranza dei tunisini vogliono andare in altri Paesi, a cominciare dalla Francia, il cui governo ha però sin qui mantenuto un atteggiamento di ostilità, che non credo buono: le regole ci sono e vanno rispettate. Ne discuteremo nell’incontro previsto per il 26 aprile".