Il Csm forza la mano: processo breve è amnistia

Rosa Sirico

"La legge sul processo breve è sostanzialmente un'amnistia". A stabilirlo è stato il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, che a larga maggioranza  (21 voti a favore) ha approvato il documento che così definisce la prescrizione breve ancora all'esame del Parlamento. Hanno votato no i laici del Pdl Annibale Marini, Filiberto Palumbo, Nicolò Zanon e Bartolomeo Romano, contestando che il Csm possa pronunciarsi su proposte di legge all'esame del Parlamento e senza richiesta del ministro della Giustizia. Non ha partecipato al voto il laico della Lega Matteo Brigandì per non avallare una procedura "illegittima". Il documento era stato modificato nel primo pomeriggio dal consigliere 'togato' Aniello Nappi (corrente Monvimento per la Giustizia), che aveva presentato un emendemento con procedura d'urgenza al Csm. Nappi pronostica il possibile impatto che potrà avere sui processi il ddl ora all’esame della Camera e apre le porte ad un duro scontro con la maggioranza. PDL IRRITATO - "Nel momento in cui dai massimi vertici dello Stato provengono appelli alla leale collaborazione fra le istituzioni e al rispetto della distinzione fra i poteri, sorprende l'ostinazione del Csm nel conformare l'oggetto e la tempistica dei propri lavori al calendario dell'attività delle Camere, interferendo nel confronto parlamentare già in atto sul contenuto di determinati provvedimenti". Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. "La scelta del Consiglio superiore della magistratura di esprimersi oggi sul disegno di legge contro la durata indeterminata dei processi, peraltro un ddl di iniziativa parlamentare - proseguono -, non appare certo in linea con l'autorevole richiamo alla correttezza del rapporto fra le istituzioni al quale tutti dovrebbero sentire il dovere di aderire". L'EMENDAMENTO - "E' agevole pronosticare - si legge nell'emendamento presentato dal consigliere del Movimento per la giustizia, aniello Nappi - che l’impatto della modifica normativa da ultimo proposta sui processi in corso sarà notevole, atteggiandosi come una sostanziale amnistia". Si tratta di una bocciatura vera e propria sulla quale sarà chiamato a gioudicare il Csm. "Le nuove norme - si legge - proposte in tema di prescrizione appaiono confliggenti con le previsioni promananti da fonti sovranazionali di origine pattizia, recentemente recepite dallo Stato italiano. Ci si riferisce alla convenzione dell’Onu contro la corruzione e che raccomanda il rafforzamento da parte degli Stati firmatari delle misure sostanziali e processuali volte a prevenire e combattere la corruzione in modo sempre più efficace". L'estinzione anticipata del reato, che potrà anche riguardare i reati di corruzione, "sembra porsi in netto contrasto - si legge ancora nell'emendamento oggi all'esame del plenum - con i principi sanciti dalla convenzione dell’Onu contro la corruzione, ai quali l’azione degli Stati firmatari dovrebbe ispirarsi".  IL TESTO - All’esame dell'assemblea di Palazzo dei Marescialli,  anche il danno per la parte civile all’interno del processo che potrebbe scaturire dalla cosiddetta prescrizione breve. "Se si sanzionasse - si legge nel testo - con l’estinzione del reato la durata irragionevole del processo, per la parte civile si aggiungerebbe al danno del ritardo la beffa della denegata giustizia".