Il furbetto De Magistris usa lo scudo per dribblare (nuovamente) il processo

Andrea Tempestini

La corsa elettorale 2011 per il Comune di Napoli è una delle più dure di sempre, lo si sapeva. Fine del bassolinismo, coalizioni frantumate, partiti liquefatti: molti segnali lo lasciavano intuire. E, a 39 giorni dall’apertura dei seggi elettorali, le danze si sono aperte. Luigi De Magistris, già magistrato e ora europarlamentare dell’Italia dei Valori, corre alla poltrona di sindaco di Napoli per il partito di Di Pietro. Due giorni fa De Magistris non si è presentato davanti al giudice Renata Palmieri dell’ottava sezione civile del tribunale di Napoli. L’ex pm avrebbe dovuto comparire in aula in quanto denunciato per diffamazione. Ma il suo avvocato difensore ha reso noto che De Magistris ha presentato richiesta di immunità al presidente del Parlamento europeo. Il giudice Palmieri, preso atto dell’istanza, ha sospeso la seduta rinviandola al 20 febbraio 2012. La vicenda che ha portato De Magistris ad essere querelato nasce nel 2010. Il 3 giugno dello scorso anno l’ex pm rilascia all’Ansa la seguente dichiarazione: «Bagnoli è una pagina vergognosa di commistione tra politica e crimine attorno al denaro pubblico». Il 14 giugno il cda della Bagnolifutura (società a partecipazione pubblica che si occupa del riassetto urbanistico dell’area ex Italsider a Bagnoli, zona ovest di Napoli) conferisce al presidente e al direttore generale mandato di querelare De Magistris per diffamazione. L’iter arriva alla prima udienza del processo. Ma l’ex pm decide di avvalersi dell’immunità parlamentare (è stato eletto a Bruxelles nel 2009; la scadenza naturale del mandato è nel 2014). Clemente Mastella, candidato sindaco dell’Udeur, ha così commentato la vicenda: «È la seconda volta che De Magistris utilizza l’immunità parlamentare, sperando che nessuno se ne accorga. Lo ha già fatto per sfuggire ad una mia querela e continuerà a farlo. Noi continueremo a denunciare questa sua doppia morale». De Magistris, accusando nella querela un tentativo di intimidazione contro di lui, ha così commentato: «Ribadisco quanto ho sempre sostenuto sul comportamento della società in questione (Bagnolifutura, ndr) e non cesserò di denunciare la malapolitica, gli intrecci finanziari con le amministrazioni pubbliche, lo sperpero di denaro pubblico». La Bagnolifutura è uno dei cardini del dominio del Pd e del centrosinistra a Napoli; perciò è prevedibile che tra democratici e Idv voleranno sempre più botte da orbi. Anzi, mazzate e’ morte! Se Atene piange, Sparta non ride. Infatti sul fronte del centrodestra non berlusconiano c’è agitazione. Stamattina a Napoli una conferenza stampa di Enzo Rivellini, coordinatore campano di Fli, non lascia presagire rose e fiori per Italo Bocchino, vicepresidente nazionale dei futuristi. di Simone Savoia