Offese a Napolitano
Offese all'onore del presidente della Repubblica: con questa motivazione Antonio Di Pietro è stato iscritto nel registro degli indagati dellaprocura di Roma per offesa all'onore e al prestigio del capo delloStato (art.278 codice penale). Dopo la denuncia presentata sabato scorso dall'Unione delle CamerePenali l'iscrizione risulta infatti un atto dovuto. L'iniziativa era stata presa dal presidente dell'organismo dirappresentanza degli avvocati Oreste Dominioni e del vicepresidenteRenato Borzone e fa riferimento alla manifestazione tenuta dal leaderdell'Idv in piazza Farnese, a Roma, durante la quale era stato espostouno striscione con la scritta Il silenzio uccide, il silenzio è uncomportamento mafioso", che faceva riferimento a una presunta non terzietà diGiorgio Napolitano. L'ex ministro commenta così il fatto: "Bene ha fatto la Procura di Roma ad iscrivere, come atto dovuto, la denuncia presentata dall' avvocato Dominioni, allo stesso tempo presidente dell'Unione delle Camere Penali e legale della famiglia Berlusconi. La Procura farà altrettanto bene quando iscriverà il nome di Dominioni e di chi, insieme a lui, mi ha calunniato sulla falsa presupposizione che io abbia offeso il capo dello Stato. Una persona di tale levatura culturale e preparazione professionale - aggiunge - dovrebbe sapere che è un grave errore affidarsi a ricostruzioni giornalistiche sommarie, piuttosto che accertare prima quel che è successo realmente. Io porterò con me, come testimoni, oltre 200 mila persone che, attraverso la diretta streaming, hanno assistito al mio intervento. L'avvocato Dominioni porterà solo un generico 'sentito dirè. Ma, forse, la verità è molto più banale: chi ha fatto quelle denunce non intende perseguire un fine di giustizia, ma soltanto fare un favore ai propri clienti. Spiace che, per fare ciò, abbia coinvolto un'importante istituzione quale quella dell'Unione delle Camere Penali".