Cota: "Profughi, siamo nell'Europa dei cetrioli"
A Lampedusa la situazione è drammatica: sull'isola è arrivato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il problema sono i continui sbarchi di immigrati. Cosa si può fare? Rimandarli in Tunisia oppure accoglierli smistandoli nelle diverse regioni. Formigoni, governatore della regione Lombardia, sembra aprire ai profughi ed alla possibilità di una tendopoli nel suo territorio. Di diverso parere il Presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, che questa mattina ha discusso della questione immigrati con il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, durante La Telefonata di Mattino 5. Ha sentito, il ministro Maroni sta cercando di trovare una soluzione per il problema degli immigrati sbarcati a Lampedusa e si dice che tutta Italia dovrebbe accoglierne un certo numero. Sono stati indicati dei siti, due in Piemonte. Lei è disponibile? La Toscana ha già detto di no. Io dico che esiste una differenza tra clandestini e profughi. I clandestini, sono quelli che arrivano dalla Tunisia, vanno rimpatriati. Il ministero dell'Interno e il governo non hanno chiesto la collaborazione delle regioni per quanto riguarda la gestione dei clandestini, perché non spetta alle regioni e perché i clandestini non devono essere ospitati sul nostro territorio, ma devono essere identificati e ri-inviati in Tunisia, se sono in Tunisia. Esistono le norme e gli accordi internazionali in questo senso. Il governo ha chiesto la collaborazione delle regioni per quanto riguarda la gestione di un altro fenomeno che ancora non si è sostanzialmente verificato. Ovvero quello dei profughi che potrebbero provenire dalla Libia. Cioè, in sostanza quelli che sfuggono da una situazione di guerra. Lei ha ragione, ma i centri di identificazione ed espulsione serviranno sostanzialmente a identificare le persone arrivate, perché neppure si sa chi siano queste migliaia di persone sbarcate a Lampedusa, e poi appunto ad espellerle. Ma quindi arriveranno in Piemonte, se così è, giusto? A noi non è stata chiesta la collaborazione per l'arrivo di clandestini, non arriveranno clandestini. In Piemonte per altro esiste già un centro di identificazione e di espulsione che funziona da anni. Quindi lei è del parere di Bossi, che in maniera colorita ha detto ai clandestini 'foera di ball'. I clandestini vanno espulsi. Non c'è il minimo dubbio. E' l'opinione di Bossi e di Maroni e di tutti. Chi è clandestino non può rimanere sul nostro territorio: va identificato e rimpatriato. E se le portassero i tunisini sbarcati a Lampedusa cosa farete? Questo non è previsto. Si sta facendo un po' di confusione: la collaborazione delle regioni non è stata chiesta per la gestione dei clandestini, che verranno identificati nei centri di identificazione ed espulsione e poi devono essere rimpatriati. Questo è previsto dalle normative. Ha visto cosa sta succedendo a Ventimiglia, ai confini con la Francia. I francesi stanno respingendo molti immigrati perché dicono che non possono entrare in Francia. Li rimandano in Italia e questi ovviamente bivaccano a Ventimiglia. Che senso ha a questo punto mantenere in vita Schengen se poi le frontiere vengono comunque chiuse? Esatto. Qui si fa polemica. Sento esponenti dell'opposizione che fanno sistematicamente polemica, ma bisognerebbe fare fronte comune e chiedersi perché l'Europa non fa nulla. E' possibile che scarichino a noi questo problema gigantesco. Ma soprattutto, che comportamento è quello della Francia? Esiste il trattato di Schengen che prevede la libera circolazione delle persone e assistiamo a un atteggiamento del genere. Oltretutto con riferimento a dei Paesi che sono stati sotto l'influenza francese. Quindi a maggior ragione questo comportamento è assolutamente incomprensibile. Avevamo ragione noi anche su questo e abbiamo ragione noi nel dire che l'Europa non può far finta di niente, e avevamo ragione noi quando dicevamo che in riferimento all'intervento in Libia ci voleva assolutamente cautela. Quindi chiederete al governo di fare un'azione nei confronti dell'Europa? Sì, assolutamente. Lo ha già detto il ministro Maroni e ovviamente in tutte le sedi lo ha ribadito, ma non è possibile che l'Europa non si faccia carico di questo problema. lo ha detto anche il Presidente della Repubblica. L'Europa però continua a tacere, ovviamente. Ci si chiede che tipo di Europa sia un'Europa del genere, che rompe le scatole per la lunghezza dei cetrioli e poi quando si tratta di prendere posizioni su situazioni di questa gravità fa finta di niente.