Maroni a muso duro:

Silvia Tironi

Contro l’immigrazione clandestina bisogna usare il pungo di ferro: il ministro degli Interni Roberto Maroni non ha usato mezzi termini per indicare la linea che va adottata nei confronti di chi entra irregolarmente in Italia mentre ad Avellino interveniva alla manifestazione “Governincontra”. Un’occasione per ribadire la posizione del governo e della Lega: “Per contrastare l’immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti, ma cattivi”. Un modo per rispondere “a chi in questi giorni ci ha accusato di fare discorsi da osteria padana”, ha proseguito il ministro che ha voluto assicurare che “non esiste un’emergenza sicurezza” di fronte alle violenze degli ultimi giorni che rimangono comunque “terribili”. “Il governo è intervenuto subito, i reati sono diminuiti nel 2008 e questa è la strada che continueremo a seguire”, ha promesso il titolare del Viminale. “Ci vuole un cambio di atteggiamento - ha sottolineato - e smetterla di contrapporci. E’ interesse di tutti, destra e sinistra, affrontare il tema della sicurezza come un obiettivo comune”. “Purtroppo - ha proseguito - sento ancora polemiche che non servono e che portano all'allarmismo. Polemiche - ha concluso - che mi entrano da un orecchio e mi escono dall'altro”. Ferrero: è razzismo Immediata è giunta la reazione del segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, che se da una parte applaude le parole di Pisanu, dall’altra accusa di razzismo la Lega: “L'ex ministro Pisanu fa bene a denunciare gli atti di razzismo che continuano a verificarsi nel nostro paese” mentre “il problema che non vede è che non si può tollerare ed accettare che sia un ministro dell'Interno a professarsi apertamente razzista e xenofobo”. Secondo Ferrero “Pisanu si rende conto che le posizioni più razziste e xenofobe stanno prendendo sempre più piede nella sua coalizione, fino ad arrivare ad ammettere che Berlusconi subisce il peso condizionante della Lega e che proprio il suo successore, il leghista ministro Maroni arriva a dire che l’assenza di valori è peggio del razzismo. Razzismo e xenofobia sono arrivate ai vertici massimi delle istituzioni”. Domani vertice con la Libia Proprio Maroni domani sarà nella capitale della Libia Tripoli per definire i dettagli dell’accordo che prevede l’avvio di pattugliamenti congiunti davanti alle coste libiche contro la partenza di navi di immigrati clandestini. Un incontro che durerà fino a giovedì. Il ministro dovrebbe firmare con la sua controparte libica un verbale in modo da avviare, subito dopo, il pattugliamento delle acque territoriali libiche, italiane ed internazionali con equipaggi misti. Secondo l'intesa siglata nel dicembre 2007, contenuta nel Trattato di amicizia dello scorso agosto ed integrata negli ultimi giorni, l’Italia cederà alla Libia sei motovedette della Guardia di finanza per il controllo del mare. Prevista anche la realizzazione di un sistema di controllo satellitare delle frontiere libiche meridionali.