Clandestini, Frattini ha la soluzione: "2.500 dollari a chi torna in Tunisia"
L'Italia rischia di diventare un bancomat: un immigrato tunisino può arrivare (rischiando la vita), restare qualche giorno (a Lampedusa, in piena emergenza) dopodiché o resta strappando magari lo status di rifugiato politico oppure torna volontariamente in patria dopo aver ricevuto il premio di 2.500 dollari dal governo italiano. E' questa una delle proposte avanzate dal ministro degli Esteri Franco Frattini per risolvere l'allarme-clandestini e aiutare Tunisi a rimettersi in piedi dopo la rivoluzione anti-Ben Ali. Un pacchetto messo a punto insieme al ministro dell'Interno Roberto Maroni, con cui Frattini si è recato a Tunisi per discutere con il nuovo governo nordafricano della crisi migratoria. . PIANO DI RILANCIO - "Questo - sostiene Frattini - è il modo migliore per favorire le transizioni democratiche è sostenerne il rilancio economico. Se l'Europa non è pronta, noi crediamo che sia opportuno iniziare a prendere impegni nazionali". Il sostegno alla Tunisia è duplice. Da un lato c'è "una linea di credito da 95 milioni di euro", dall'altro "abbiamo predisposto un pacchetto di aiuti che incida sui settori che hanno un valore aggiunto, a cominciare dalle piccole e medie imprese". Per evitare che l'assalto a Lampedusa prosegua, l'Italia ha fatto fronte "a una richiesta di fuoristrada, motovedette, radar che arriverà a fornire aiuti per 70 milioni di euro", con tanto di disponibilità di addestratori di polizia. Tutto dietro l'impegno del governo tunisino "di cominciare con effetto immediato un controllo piu stringente per bloccare le partenze". Ma è l'incentivo al rimpatrio volontario, quasi fosse uno scivolo vero la pensione anticipata, il punto destinato a creare maggiori polemiche. "L'Oim (l'Organizzazione delle migrazioni, ndr) dà una dote di 1.500 euro, il governo italiano è pronto a mettere ad arrivare "fino a 2.000 o magari 2.500 dollari" per "aiutare il reinserimento sociale" dell'immigrato tunisino... in Tunisia.