Lactalis-Parmalat, aperta inchiesta per aggiotaggio
Il pm Eugenio Fusco della Procura di Milano ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per la vicenda che ha portato il gruppo francese Lactalis a detenere un pacchetto complessivo pari al 29% in Parmalat. L'accusa avanzata è quella di aggiotaggio. La società transalpina ha raggiunto questa quota dopo l'acquisto del 15,3% dai fondi esteri Skagen, MacKenzie e Zenit. L'amministratore delegato del gruppo alimentare di Collecchio Enrico Bondi è stato già sentito dagli inquirenti come persona informata dei fatti. In ogni caso, l'inchiesta nasce da un esposto presentato a febbraio, prima del passaggio del pacchetto azionario al gruppo francese di Lactalis. Al centro dell’indagine una serie di comunicati diretti al mercato azionario al seguito dei quali il titolo di Parmalat si era apprezzato. Quindi l’attenzione della procura non è centrata direttamente sull'operazione Lactalis ma riguarda la situazione del titolo nel periodo antecedente l’operazione dei francesi. CONSEGUENZE IN BORSA - L'apertura dell'inchiesta ha provocato un rallentamento di Parmalat a Piazza Affari. A circa un quarto d’ora dalla chiusura, il titolo del gruppo guadagna lo 0,42% a 2,37 euro con un volume di scambi pari a oltre 32 milioni di pezzi. SARKOZY NON COMMENTA - Il presidente francese Nicolas Sarkozy si è detto "impreparato" sulla vicenda Lactalis/Parmalat e non commenta neanche la decisione del governo italiano di approvare un decreto legge antiscalata. "La domanda mi coglie di sorpresa, non sono preparato e non ho una posizione", ha detto al termine del Consiglio europeo. "Berlusconi vuole telefonarmi?", ha aggiunto scherzando. "Lo farò parlare con mia moglie, in italiano".