Processo breve, ok a riduzione tempi per incensurati

Andrea Tempestini

La Commissione giustizia della Camera ha approvato la norma presentata dal relatore Maurizio Paniz relativa al testo sul processo breve che riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati. L'opposizione ha votato compatta contro il provvedimento, ed in Commissione si è consumato uno scontro polemico tra il relatore e la maggioranza. Scontate le critiche del Partito Democratico, secondo il quale quella approvata è una norma "ad personam" il cui unico scopo è far decadere i processi nei quali è imputato Silvio Berlusconi. Da par suo, Paniz, non ha chiuso la porta a nuove, eventuali, modifiche alla norma. OPPOSIZIONE SUL PIEDE DI GUERRA - I deputati dell'opposizione, Idv esclusa, hanno abbandonato la Commissione durante lo studio del testo di legge. Punta il dito Donatella Ferranti, capogruppo del Pd, secondo la quale nel Pdl "sono spudorati: sembra stiano approfittando della guerra per accelerare tutte le norme che riguardano Berlusconi. Prendiamo atto - ha proseguito - che non c'è più alcuna possibilità di costruire migliorando il testo insieme, pertanto abbandoniamo i lavori". Secondo Anna Rossomando, altra deputata Pd, "la maggioranza rinuncia alla norma che metteva a rischio migliai di processi, e questo è un bene. Ma prende più accuratamente la mira approvando l'ennesima norma ad personam, ovvero la prescrizione breve per gli incensurati. Ancora una volta - prosegue - nessuna disponibilità verso le proposte dell'opposizione che avanzavano soluzioni concrete per rendere più efficiente il servizio giustizia". A discutere in Commissione rimane solo il leader Idv, Antonio Di Pietro, che comunque alla fine vota contro: " Sono restato perchè abbiamo lavorato molto per riuscire a ridurre la portata della norma". LA REPLICA DEL PDL - Alle accuse ha risposto con una nota Francesco Paolo Sisto (Pdl), componente della Commissione giustizia alla Camera. "Non sono bastate a Di Pietro e alla Ferranti le puntuali spiegazioni che, a turno, noi del Pdl abbiamo loro fornito nel dibattito in commissione. Per loro la normativa sul processo breve, benché non cancelli un bel niente e meno che mai i processi del premier, resta un'ossessione da ostacolare a tutti i costi. Ed in politica - conclude - con le ossessioni non si va da nessuna parte".