Nucleare, vince la paura. Slitta tutto di un anno
Il governo sarebbe intenzionato ad applicare una moratoria di un anno sul : in sostanza, delle centrali da costruire se ne riparlerebbe tra 12 mesi. Una decisione che, se confermata, sa tanto di marcia indietro sulla scia emotiva di quanto sta accadendo in Giappone, in linea peraltro con le posizioni di molti Paesi europei. Proprio in queste ore, per esempio, il governo tedesco ha nominato due commissioni ad hoc per valutare il da farsi nel settore dell'energia nucleare. Sul tavolo la questione sicurezza dei reattori, dall'altro l'impatto sociale della questione. NO ALLE CENTRALI - E in Italia? In teoria domani il Consiglio dei ministri prevede al primo punto dell'ordine del giorno l'esame delle modifiche e integrazioni al decreto legislativo 31 del 2010 che disciplina la localizzazione, la realizzazione e la gestione degli impianti, compresi i sistemi di stoccaggio del combustibile e dei rifiuti radioattivi. Un punto assai spinoso, perché già oggi si sono sollevati alcuni distinguo. Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha ribadito il proprio "no alla realizzazione di Centrali Nucleari nel territorio calabrese". Un'avversione che accomuna il governatore ai Radicali. "Il nucleare non risolve nulla, non conviene dal punto di vista economico e presenta problemi di sicurezza che sono riesplosi con il disastro giapponese", sottolinea il vicepresidente del Senato Emma Bonino. PRECAUZIONI - Il ministro della Salute Ferruccio Fazio, nel frattempo, è intervenuto su due questioni: gli italiani rientrati dal Giappone e la presunta nube tossica sui cieli francesi. Nel primo caso, il ministro ha annunciato l'idea di uniformare i test a livello nazionale: "Stiamo esaminando con le Regioni - ha spiegato Fazio - i problemi dei vari protocolli applicati. E valuteremo, se è il caso, l'uso di un protocollo tipo". Sull'allarme radioattivo d'Oltralpe, Fazio frena: "Non abbiamo dati certi sull'arrivo della nube radioattiva, così come annunciato dall'Agenzia nucleare francese. Ma se dovesse essere confermato e verificarsi questa evenienza, non ci sarebbero problemi, perché il materiale radioattivo sarebbe estremamente diluito e quindi non vi sarebbero conseguenze per la salute". DI PIETRO: "TRUFFA CONTRO IL REFERENDUM" - Antonio Di Pietro ha accusato il governo di voler ricorrere a una moratoria sul piano nucleare per far fallire il referendum. "Non può esserci moratoria che tenga e che possa fermare il referendum perchè delle due l’una: o il governo cancella la norma che consente la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano o la mantiene", ha dichiarato il leader dell’Idv in una nota, "ma la moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavallare la data del referendum". Insomma, ha insistito, "l'unico vero scopo del governo è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini. L’Italia dei Valori, promotrice del quesito referendario, andrà avanti con la sua battaglia contro quest’energia obsoleta, dannosa per la salute e per il territorio che riempie solo le tasche delle solite lobby economiche".