Processo Mills, l'affondo del Cav: "La solita farsa"
"La farsa continua". Silvio Berlusconi avrebbe commentato così le accuse che i pm di Milano gli hanno rivolto oggi alla ripresa del processo Mills. Il premier, imputato di corruzione in atti giudiziari, non era presente questa mattina all'udienza a causa dei suoi impegni politici. Nelle stesse ore, infatti, era Roma a presiedere il Consiglio dei ministri straordinario dedicato alla crisi in Libia. I suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno presentato ai giudici milanesi una lettera che ricorda gli impegni istituzionali del presidente del Consiglio e dà il consenso al proseguimento dei lavori del processo. L'avvocato Ghedini però recrimina: "Difendersi nel processo presuppone prepararsi almeno un giorno prima e non essere spettatore passivo. E questo è stato precluso al presidente Berlusconi". Il legale ha premesso che Berlusconi voleva essere in aula ma ha fatto in modo che il processo si celebrasse "perchè abbiamo preso un impegno e gli impegni vanno rispettati". APPLAUSI AL CAV - Alcune persone, sia dentro l'Aula sia fuori dal tribunale, hanno manifestato a favore del presidente del Consiglio. Decine di manifestanti hanno accolto con il coro "bravi, bravi" e un applauso fragoroso i legali di Berlusconi quando sono usciti dall'Aula. "Indossiamo un fiocco azzurro in difesa della libertà", spiegano i sostenitori dell’illustre imputato, e aggiungono: "Se fosse stato presente in aula, saremmo stati ancora di più. Col freddo, con la pioggia con la neve, siamo sempre presenti con lui...". Nella folla anche il Senatore Pdl Mauro Mantovani, che ha sottolineato: "Ritengo che questo processo sia più un’aggressione al presidente del Consiglio che l'esercizio dell’azione penale".