Yves Saint Laurent: storia di un rivoluzionario

Andrea Tempestini

La moda degli anni ’60 deve la sua grinta travolgente, la sua voglia di rompere con il passato, a tante menti geniali che hanno finito per condizionare il percorso stesso del costume, e tra queste di certo va menzionato Yves Saint Laurent, lo stilista geniale che fin dall’inizio della sua carriera ha scolpito profondamente il suo nome nella storia della moda. La parola d’ordine allora sembrava essere innovare, e così la stessa silhouette femminile ha finito per rimanere investita da un flusso creativo incredibile liberandosi da rigore e austerità proprio grazie alla matita talentuosa di Yves Saint Laurent. IL RIVOLUZIONARIO DELLA MODA - Parigi ha appena chiuso l’estenuante calendario del pret à porter, ma ha lasciato aperto uno scorcio sulle origini della fashion industry, un memorandum capace di sprigionare l’essenza stessa della moda.  Si tratta della mostra  “Saint Laurent Rive Gauche: La révolution de la mode” e racconta l’esordio nell’universo del pret à porter di uno dei suoi geni assoluti. La Fondation Pierre Bergé ospita la quindicesima mostra dedicata ad Yves Saint Laurent e ricrea nei suoi spazi l’ambientazione della prima boutique aperta dal maestro nel 1966 in Rue de Tournon. La scenografia, curata da Loulou de la Falaise, musa, collaboratrice e amica dello stilista, riproduce fedelmente uno spaccato del lusso anni ’60 e accoglie gli esercizi di pret à porter  firmati dal maestro, i primi veri passi verso la moda democratica rivolta a tutte le donne e non più solamente ad un’elite privilegiata. LUNGA VITA AL PRET A’ PORTER - L’estro di Saint Laurent ha definitivamente modificato il modo di vivere la moda finendo per contaminare non solo i guardaroba, ma anche la vita sociale e politica di un momento storico di grande fermento culturale. Tra gli oltre 70 capi esposti in Avenue Marceau (un tempo quartier generale dello stilista, oggi sede della fondazione dove sono custoditi oltre 5000 abiti di haute couture e un’infinità di accessori e bozzetti) spiccano dei veri e propri capisaldi consegnati al ventennio ’60-’70 dallo stilista. Fu proprio Yves Saint Laurent a rivoluzionare il guardaroba femminile azzardando quello che mai nessuno prima aveva osato fare, vestire la donna con capi tipicamente maschili esaltandone al massimo la femminilità, regalandole camice, blazer, pantaloni, sahariane, trench e l’indimenticabile smoking, simbolo dell’emancipazione femminile, almeno nella storia del costume. di Donatella Perrone