Giustizia, le toghe insistono

Silvia Tironi

Nuovo anno, ma i temi della giustizia, almeno al momento, rimangono quelli di sempre: intercettazioni telefoniche, riforme e lentezza dei procedimenti. Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno di giudiziario si è parlato di questi temi, con il procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, che di fronte al ministro Angelino Alfano ha fatto notare: le intercettazioni telefoniche costano molto, ma sono strumento essenziali di indagine. “Sono strumenti utili per il contrasto a diversi fenomeni criminali – ha dichiarato - e ancora di più necessari per le indagini sulla criminalità organizzata o finalizzate alla cattura di latitanti, in un periodo storico in cui il contributo dei collaboratori di giustizia è estremamente ridotto. L’auspicio è che siano reperite risorse adeguate a un servizio più efficiente”. Alfano: basta gogna mediatica Intervenendo sul tema delle riforme, il Guardasigilli Alfano ha invece spiegato che la riforma del processo penale al quale sta mettendo mano il governo ha come obiettivo quello di porre un limite alla “gogna mediatica” che danneggia la dignità della persona: “Stiamo lavorando ad un diritto processuale autenticamente giusto, rispettoso al contempo delle esigenze investigative e della dignità della persona, soprattutto se estranea all'investigazione e, tuttavia, coinvolta in quella che troppo spesso diventa una gogna mediatica tanto invincibile quanto insopportabile”. Un’occasione per indicare il nemico occulto della giustizia, vale a dire la rassegnazione all’inefficienza, “alle polemiche e allo status quo”. Mancino: riforma condivisa E se proprio deve esserci una riforma, per lo meno sia condivisa: è quanto ha chiesto il vicepresidente del Csm Nicola Mancino che ha sottolineato come il Consiglio superiore della magistratura “sia disponibile a dare il suo contributo”. “Quella che stiamo vivendo – sono state le parole di Mancino rivolgendosi al presidente della Repubblica Napolitano - è una fase interessante per affrontare le riforme necessarie nel settore giustizia, come Lei, con grande equilibrio e riconosciuto senso delle istituzioni, puntualmente sottolinea auspicando capacità di ascolto e di dialogo fra le forze politiche e la magistratura”.