A Lampedusa più di 2.700 migranti: l'isola al collasso

Giulio Bucchi

Il centro di accoglienza di Lampedusa è al collasso. In questo momento, a fronte degli 800 posti, vengono ospitati dal Centro circa 2700 persone. La situazione è diventata insostenibile soprattutto nelle ultime ore: dalle 22 di lunedì sera e fino alle 8 di martedì mattina, con l'ultimo sbarco, sono arrivati dalla Tunisia dieci barconi con a bordo complessivamente 926 persone. Alle 22 circa i primi 36, seguiti da altri 65, 70, 74, 148, 138, 35, 106, 125 e l'ultimo, con 129 nordafricani a bordo. I numeri, dalle undici di lunedì mattina, sono impressionanti: circa 1.600 gli immigrati arrivati sull'isola. DECINE DI DISPERSI IN NAUFRAGIO - Sempre nella notte gli uomini della Guardia costiera di Lampedusa hanno salvato dieci migranti dal naufragio sicuro. "L'acqua aveva già invaso la barca in legno - raccontano gli uomini che sono intervenuti - e li abbiamo salvati per un pelo". E intanto sono due i barconi avvistati con altri migranti a bordo. Un barcone sarebbe poi affondato ancora in acque tunisine: cinque immigrati, salvati da un'altra imbarcazione di fortuna e approdati a Lampedusa, hanno rivelato che i compagni di viaggio caduti in mare erano circa 35, e questi risultano al momento dispersi. TRASFERIMENTI IN ALTRE REGIONI - In questo contesto, dunque, vengono velocizzate le pratiche per trasferire gli immigrati nei centri di accoglienza di varie città. Sono quattro i voli previsti oggi da Lampedusa che sposteranno 240 immigrati. Il primo volo è partito alle 12.45 con direzione Crotone: aveva a bordo 60 immigrati. Stesso numero di persone per il volo che si alzerà da Lampedusa alle 16.35 con destinazione Bari. Due i voli per Catania: alle 18.15 e alle 21.25. PREOCCUPATO IL SINDACO - Il primo cittadino di Lampedusa Bernardino De Rubeis ha rilanciato la sua preoccupazione: "Il centro è al collasso, bisogna accelerare i trasferimenti - ha detto - Anche se siamo sempre pronti ad accogliere chi arriva tra ieri e oggi abbiamo un po' esagerato. C'è una situazione igienico sanitaria da tutelare, oltre che umanitaria".