Ruby, la Procura: udienze anche venerdì e sabato

Privitera Andrea

Le udienze del processo Ruby, che inizierà il 6 aprile, si potranno tenere anche al venerdì e al sabato. La precisazione viene dalla Procura dopo che oggi i giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano hanno stabilito un fitto calendario di udienze da marzo a luglio che occupa quasi tutti i lunedì dei prossimi mesi. Nessun pericolo però che il processo subisca rallentamenti perchè, spiegano ancora in procura, le udienze potranno anche essere celebrate venerdì e sabato. IL CASO MILLS - Silvio Berlusconi non si è presentato questa mattina nell'aula del processo milanese sul caso Mills. Come preannunciato, il premier ha deciso di affidare ai suoi difensori una lettera indirizzata ai giudici della decima Sezione penale dove spiega di essere impedito a seguire i lavori del procedimento, ma indica di essere disponibile, senza chiedere quindi alcun rinvio. "I miei legali", ha sottolineato il Cav nello scritto, "mi hanno informato che si tratterà solo di  questioni relative all’organizzazione". Nell’ambito del caso Mills, il  premier risponde di corruzione. Nella lettera, Berlusconi ha ribadito la sua "ferma intenzione di partecipare alle udienze".   LE DATE - Vista l'assenza del presidente del Consiglio, la decima sezione penale del Tribunale di Milano ha rinviato l'udienza al 21 marzo. E' improbabile in ogni caso Berlusconi sia in aula anche in questo caso. "Dieci giorni sono pochi per organizzarsi. COmunque vedremo", ha spiegato Niccolò Ghedini. il Tribunale ha fissato un calendario di 9 udienze: Le date indicate sono quelle del 21 marzo, 9, 16 e 23 maggio, 20 e 27 giugno e 4, 11 e 18 luglio. LA REAZIONE DEI PM - "Il tempo è inesorabile". Così il pm, Fabio De Pasquale, ha espresso la preoccupazione che non si riescano a concludere i tre gradi di giudizio prima che l’accusa a carico di Silvio Berlusconi di corruzione giudiziaria si prescriva, nei primi mesi del 2012. Intervenendo all’udienza con cui si è riaperto il processo dopo lo stop per consentire alla Consulta di decidere sulla costituzionalità del legittimo impedimento (poi dichiarato parzialmente illegittimo), il rappresentante della pubblica accusa ha affermato: "E' necessario, usando un termine giornalistico, capire quale sarà la roadmap di qui al 18 luglio per capire cosa succederà". De Pasquale ha espresso l’auspicio che "non si navighi a vista". Pronta la risposta del presidente del collegio, Francesca Vitale: "Speriamo che questo tribunale sia in grado di non navigare a vista". Nella prossima udienza, il 21 marzo, saranno ascoltati i consulenti e le parti, su disposizione del tribunale, dovranno indicare se i testimoni stranieri, svizzeri e inglesi, ancora da sentire vogliano venire in Italia, o se sia necessaria una rogatoria.