La sinistra fa le scarpe alla Iervolino Napoli anno zero, il Pd non c'è più
Il Pd napoletano è allo sfascio. Ieri nove consiglieri democratici hanno firmato la mozione di sfiducia presentata dal Pdl nei confronti del sindaco Rosa Russo Iervolino, che lascerà così la poltrona di primo cittadino con tre mesi d'anticipo sulla scandenza naturale del suo secondo mandato. Il passaggio cruciale, però, è stata la lettera di dimissioni di 31 consiglieri su 61, che obbligherà la Iervolino a sciogliere il consiglio. Sotto il Vesuvio, dunque, arriverà un commissario, degna chiusura di quindici anni di gestione di centrosinistra (dal 1993 al 2000 con Bassolino) segnata dallo scandalo rifiuti e dall'emergenza criminalità. "Il centrosinistra a Napoli è imploso pesantemente - incalza Amedeo Laboccetta, deputato Pdl -. Da tempo la Iervolino non aveva più la maggioranza e vivacchiava nella paralisi. Il gesto compiuto ieri dagli amministratori napoletani l'ha pesantemente rimarcato". "RESTO LIBERA E FORTE" - La Iervolino ostenta serenità, nonostante il caos nel Pd napoletano: "Sono perdente, sì, mandata a casa, ma libera e forte fino in fondo - dice - Io e i miei assessori siamo fieri di essere perdenti, perchè non abbiamo mai pensato di essre voltagabbana. Certo non mi sono rivolta ai ribelli con lo stile che si usa qui, dicendo 'che vuoi in cambio?'". Poi aggiunge qualche perplessità sul metodo con cui il Consiglio la manda a casa: "Per me il rispetto delle leggi è una scelta di vita il Consiglio comunale ha chiesto di sciogliersi, una brillante idea che credo non abbia precedenti nelle grandi città e altrove non se la fanno venire, però la procedura è regolare e io obbedisco serenamente. Avendo preso un impegno con gli elettori di governare la città per cinque anni, non mi sarei mai mossa neanche mezz'ora prima della scadenza dei termini del mandato ma il Testo unico prevede la possibilità che il consiglio comunale chieda di sciogliersi. Senza dubbio le grandi città questa brillante idea non se la fanno venire. Però è una norma che è stata attuata con procedura regolare, e io obbedisco serenamente". ALLO SBANDO - Rosa incassa gli sberleffi dell'opposizione ("Abbiamo liberato Napoli") e il sostegno del segretario Pd Pier Luigi Bersani ("Una vicenda vergognosa") e quello dei colleghi Chiamparino (Torino) e Renzi (Firenze). Ma le losche trame all'ombra del Vesuvio confermano lo stato comatoso del secondo partito italiano. "Vorrà dire che partiremo prima con la campagna elettorale. Per riprenderci il Comune", ha provato a infondere ottimismo l'ormai ex sindaco, ma la situazione è tragicomica. Innanzitutto, c'è da superare lo choc per le primarie-farsa dello scorso 23 gennaio, vinte da Umberto Ranieri, criticate da Roberto Saviano e fonte d'imbarazzo per tutto l'establishment democratico per le accuse di brogli. Quindi, la grana De Magistris: l'europarlamentare dell'Idv ha detto di volersi candidare a sindaco, e in questo momento pare più un bastone tra le ruote per il centrosinistra che un avversario del centrodestra.