La famiglia Busnelli riporta "a casa" B&B Italia

Andrea Tempestini

La famiglia Busnelli, storica dinastia dell'arredo made in Italy, si riappropria dell'azienda di famiglia e torna ad essere l'azionista di maggioranza assoluta di B&B Italia, gruppo fondato nel 1966. L'IMPRESA TORNA "A CASA" - L'opreazione ha avuto come advisors il Gruppo Banca Profilo e lo Studio Legale Chiomenti: la famiglia Busnelli ha messo in portafoglio il 51,4%& delle quote di B&B Italia, rilevate dal Fondo Opera. Giorgio ed Emanuele Busnelli (nella foto), presidente e ad di B&B, dopo aver mantenuto la gestione operativa della società durante il sodalizio con il fondo, hanno voluto così riportare "a casa" anche il controllo societario dell'impresa. IL PRESIDENTE - "Operiamo in mercati aperti e integrati", ha spiegato Giorgio Busnelli, "orientati a premiare i marchi capaci di esprimere forti valori intrinseci, estetici e funzionali, gli stessi che hanno da sempre determinato il successo di B&B Italia. Riteniamo dunque opportuno da parte nostra riprendere il pieno controllo sullo sviluppo a medio e lungo termine, focalizzandoci  sulla nostra capacità di trasferire sui prodotti  i valori, le competenze tecniche e le capacità progettuali che generano da oltre 40 anni collezioni inconfondibili per stile ed eleganza. Questa operazione", conclude il Presidente, "si inserisce in un quadro strategico che ha ambiziosi obiettivi di sviluppo, soprattutto in termini di export, verso quei mercati in forte crescita economica e con interessanti prospettive di sviluppo”. I NUMERI - B&B è sul mercato dal 1966, da quando ha cominciato a ritagliarsi un ruolo da leader a livello internazionale nel settore dell'arredo e del design, operando sia sul mercato retail sia su quello corporate. Con il gruppo hanno collaborato designer di fama mondiali, tra i cui nomi spiccano quelli di Antonio Citterio, Patricia Urquiola, Zaha Hadid e Gaetano Pesce. Nel 2010 il fatturato consolidato del gruppo ha superato i 156 milioni di euro. B&B nelle due sedi occupa circa 500 addetti, e vanta un centro di ricerca e sviluppo interno che assorbe il 3% del fatturato annuo.