"Niente gita per il ragazzo down". I compagni di scuola rinunciano

domenico d'alessandro

La dirigenza della scuola si è impuntata: "No, il ragazzo down non può andare in gita. Anzi, i professori non devono metterlo al corrente delle date delle uscite didattiche". I compagni di classe del ragazzino, per tutta risposta, hanno rinunciato alla gita, dando un segnale di solidarietà fortissimo. E' accaduto in un istituto di Catanzaro. A rendere nota la vicenda è Ida Mendicino, responsabile del coordinamento per l'integrazione scolastica e Consulente legale nazionale dell'Associazione Sclerosi Tuberosa. La donna ha spiegato che i genitori del ragazzo, affetto da sindrome di down e iscritto al terzo anno della scuola media, "hanno dovuto ricorrere all’autorità di Polizia per far rispettare il diritto allo studio del proprio figlio, in linea con la normativa di riferimento, in particolare con le note Ministeriali le quali espressamente asseriscono che 'le gite rappresentano un’opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio'". DECLINATO L'INVITO CHOC - Nonostante le regole ministeriali, però, la dirigente scolastica ha insistito chiedendo ai compagni di classe del ragazzino di "non portare a conoscenza del ragazzo le date delle future gite ed uscite in programmazione, motivando tale richiesta con la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica". Gli amichetti del ragazzo hanno "declinato l'invito", affermando che avrebbero preferito rinunciare tutti alle gite piuttosto che veder discriminato il proprio compagno di classe. "VERA SPERANZA DI MATURAZIONE" - E' una storia che viene raccontata "volentieri" dalla Mendicino "in quanto segnale importante di cambiamento in una generazione spesso tacciata di eccesso di individualismo e di scarso senso di solidarietà - aggiunge la donna - Un plauso ai ragazzi dell’istituto comprensivo di Catanzaro che si sono dimostrati vera speranza di maturazione del tessuto sociale rispetto agli esempi che spesso provengono dal mondo dei 'grandi'".