Cresce l'inflazione. Petrolio, continua la marcia
A gennaio 2011 cresce l'inflazione, balzata del 2,1% su base annua e dell'1,9% dal dicembre 2010. La rilevazione è la più alta da dicembre 2008, e viene confermata dall'Istat, che spiega come sul rialzo dei prezzi pesino le tensioni sui beni energetici non regolamentati e sugli alimentari non lavorati. Su base mensile i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,4 per cento. GLI ENERGETICI - Anche il carrello della spesa ha fatto registrare una salita dei prezzi superiore alla media. Per il gruppo dei prodotti acquistati con maggiore frequenza - dal cibo ai carburanti - la crescita è stata del 2,7% su base annua, contro il tasso di inflazione al 2,1 per cento. Sull'accelerazioni di gennaio, come detto, pesano i prezzi degli energetici: la benzina è aumentata dell'11,3% su base annua (+9,9% a dicembre) e del 3,5% su base mensile. LA CORSA DEL GREGGIO - Contestualmente, non si arresta la corsa del petrolio sui mercati internazionali, favorita dalle rivolte nei Paesi del nordafrica e in Libia, tra i principali produttori mondiali. Sui mercati asiatici, il greggio con consegna ad aprile oggi è schizzato di 66 centesimi (+0,7%) a 96,08 dollari, corso record da ben 28 mesi. Balzo anche per il petrolio europeo, che raggiunge i massimi dal 22 settembre 2008 a 105,78 dollari al barile. LA SODDISFAZIONE DI LETTA - Sugli ultimi dati riguardo inflazione e produzione industriale è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giann Letta, parlando dagli Stati generali di Roma Capitale. Il braccio destro di Berlusconi ha infatti sottolineato che le rilevazioni Istat sono "un segnale positivo". "L'inflazione aumenta ma la produzione cresce - ha osservato - è un segnale che mi piace offrire agli Stati generali come auspicio di successo".