Libia e Iran, grandi manovre nel Mediterraneo

domenico d'alessandro

Manovre strategiche nel mediterraneo da parte di quattro navi da guerra: due iraniane, una libica e una italiana. Azioni da tenere d'occhio, alla luce delle rivolte che stanno colpendo la Libia, con tutte le conseguenze del caso sia sul fronte economico sia su quello dell'immigrazione. L'imbarcazione libica ha 200 marinai a bordo e si trova al largo della Valletta sorvegliata dalla marina di Malta.  I libici hanno ammainato la loro bandiera, pur non chiedendo asilo politico. Il governo maltese sta tenendo una riunione d'emergenza. LA PROVOCAZIONE DI TEHERAN - Sempre oggi, due unità della Marina Militare iraniana, la fregata "Alvand" e la nave appoggio "Kharg", hanno attraversato il Canale di Suez. Il governo di Teheran ha autorizzato questa missione definendola "di addestramento", ma da Israele la reazione è stata molto critica tanto che Tel Aviv non ha esitato a parlare di "provocazione". Le autorità egiziane che gestiscono il Canale hanno comunicato che le due unità "sono entrate alle ore 05:45 ora locale", per poi risalire il Golfo di Suez arrivando sino a Porto Said, sulla costa mediterranea dell'Egitto, dove sono giunte nel primo pomeriggio. L'esecutivo iraniano ha assicurato che nessuna delle due unità trasporta armi, sostanze nucleari o aggressivi chimici. Di solito, però, la "Almand" (nella foto) viene armata con siluri e missili anti-nave, mentre la "Kharg" può accogliere tre elicotteri da combattimento. IL MIMBELLI - In questa agitazione nel Mediterraneo, l'Italia ha deciso di salpare l'incrociatore Francesco Mimbelli per fare "da piattaforma per il controllo aereo nel sud del Mediterraneo". Lo ha riferito il ministro della Difesa Ignazio La Russa da Abu Dhabi, sottolineando che a partire non sarà dunque la nave Elettra come in precedenza riferito. Il motivo del cambio è legato a "motivi di logistica e tecnici", ha detto La Russa.