Montezemolo dice no a Roma 2020. C'è Pescante
Mario Pescante è il presidente del comitato per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Dunque la candidatura di Luca Cordero di Montezemolo, già annunciata stamattina, è definitivamente sfumata. Ci ha pensato 48 ore, il presidente della Ferrari, e alla fine ha declinato l'invito fattogli dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Un no che sa, più che di porta chiusa a Berlusconi, di porta spalancata ad un prossimo ingresso in politica dello stesso Montezemolo. Il governo aveva pensato all'ex numero uno di Confindustria come nome bipartisan che mettesse d'accordo sia opposizione si maggioranza, sebbene negli ultimi mesi Montezemolo si fosse proposto come eminenza grigia alle spalle di Futuro e Libertà e non avesse mai risparmiato critiche al Cavaliere. Il gran rifiuto di Montezemolo è arrivatoin mattinata dopo un incontro a palazzo Chigi con Letta. Al momento dell'offerta, il numero uno di Maranello aveva chiesto pieno sostegno del governo, risorse adeguate e appoggio generale delle forze politiche. Sostegno alla sua eventuale presidenza era arrivato sia dal sindaco di Roma Gianni Alemanno ("E' un amico e lo stimo, ma la scelta non è solo nostra, va condivisa con il governo e con il Coni") e dal presidente della Provincia Nicola Zingaretti, del Pd ("La sua figura è sicuramente autorevole e giuste sono le sue valutazioni su come si dovrebbe procedere da ora. Occorre davvero una ripartenza per iniziare questo cammino con il piede giusto").