Wiki sull'Italia: l'acqua calda della diplomazia

Giulio Bucchi

Un Berlusconi imbarazzante per le gaffe e gli atteggiamenti, "un po' clown" ma "alleato fedele degli Stati Uniti: dobbiamo aiutarlo". I botti a scoppio ritardato dei cablo Wikileaks di Julian Assange spacciati per scoop da Repubblica e L'Espresso (che pubblicano i file 'segreti' a partire da oggi) si rivelano per quelli che sono: acqua calda della diplomazia. I GIUDIZI SULL'ITALIA - Nulla di nuovo sotto il sole, particolare meno 'scabrosi' rispetto a quelli rivelati qualche mese fa: "Silvio Berlusconi danneggia l'Italia ma ci è utile e va aiutato: Obama deve salvarlo al G8 dell'Aquila", fa sapere l'ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli al segretario di Stato a Washington, nel febbraio 2009. Spogli parla di "scelta sbagliata delle parole", con cui il Cavaliere avrebbe offeso "quasi ogni categoria di cittadino italiano e ogni leader politico europeo", e di una "volontà percepita di mettere gli interessi personali al di sopra di quelli dello Stato" che avrebbe "leso la reputazione del Paese in Europa". Giudizi non proprio delicati, riservati però a tutto il sistema-Italia, non solo al premier: "Le sue istituzioni non sono ancora sviluppate come dovrebbero essere in un moderno Paese europeo. La riluttanza o l'incapacità dei leader italiani a contrastare molti dei problemi che affliggono la società, come un sistema economico non competitivo, l'obsolescenza delle infrastrutture, il debito pubblico crescente, la corruzione endemica, hanno dato tra i partner l'impressione di una governance inefficiente e irresponsabile". Spogli va giù molto pesante anche su un soggetto molto caro a Repubblica e Espresso, la magistratura (i due colossi di carta, però, non danno molto risalto al fatto): "Casta inefficiente e autoreferenziale". Sarebbe curioso sapere cosa ne pensano oggi i diplomatici a stelle e strisce dopo l'esplosione del caso Ruby. GLI OGM DI ALEMANNO - Non solo giudizi sprezzanti in camera caritatis, ma anche riconoscimenti importanti. Lo stesso governo Berlusconi (siamo a maggio 2008, appena dopo l'insediamento) "gode di grande popolarità" ed ha "un consenso senza precedenti". Colpa anche di un'opposizione "disorganizzata e divisa". E poi via a spifferate: "Gianfranco Fini ha detto che D'Alema ha messo Veltroni 'nel freezer' e studia una modo per eliminarlo dalla leadership del Pd nel prossimo anno". C'è anche sostanza, in questi cablo: per esempio, ci informano che nel 2003 gli Usa svolsero un'intensa attività di convincimento sul governo italiano e sul Vaticano per convincere il ministro dell'Agricoltura Gianni Alemanno a non varare un decreto legge contro gli Ogm. Il sottosegretario Gianni Letta assicurò l'ambasciatore Michael Sembler: "Il decreto legge non è nell'agenda del Consiglio dei ministri per quella settimana. Non è imminente", assicurando poi che Berlusconi si sarebbe opposto al decreto così come gli era stato descritto da Alemanno.